La zona dello stabilimento balneare "La Casetta", con le aree limitrofe ed il parcheggio sono diventate da anni rifugio per sbandati e senzatetto
Oggi, 9 agosto, un violento incendio è divampato in quella che era la casetta degli attrezzi del parcheggio dello stabilimento “La Casetta” in lungomare Amerigo Vespucci ad Ostia. Una situazione incancrenita da tempo, a partire da quando il comune di Roma è rientrato in possesso dal 2016 del manufatto e non ha fatto nulla per metterlo in sicurezza. Da almeno quattro anni è diventato un rifugio per disperati, pur essendo demanio comunale (leggi qui).
All’interno, come segno evidente che la Casetta e aree limitrofe si è trasformato in un ricettacolo di degrado e residenza di fortuna per clochard, sono state trovate all’interno bombole del gas e fornelletti che, niente di più facile, potrebbero essere all’origine del rogo.
Uno stato di abbandono che ora viene conclamato e solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e della protezione civile si è evitato il peggio e le fiamme sono state spente.
Quest’ultima vicenda richiama alla mente l’antico splendore della casetta che anni addietro era teatro di feste per i vip di tutta Roma (leggi qui) e che è stato distrutto dai vandali e dai senzatetto che lo hanno occupato dopo un clamoroso errore giudiziario (leggi qui) innescato dal comune di Roma che lo ha sottratto al concessionario per presunto abuso edilizio che il tribunale di Roma ha disconosciuto, dichiarando che “il fatto non sussiste”, nei confronti dei vecchi concessionari.
Adesso ci si augura che, anche a seguito dell’incendio e dell’attenzione mediatica che ne deriverà, la Casetta possa tornare se non all’antico splendore, quantomeno ad essere tolta dalle grinfie degli sbandati ed utilizzata con maggiore dignità e rispetto per l’ambiente.
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