Grande Roma

Nel borgo più alto del Lazio la Sagra dei Ciammaruchigli

I ciammaruchigli, lumache piccole e gustose, sono un piatto tipico di Guadagnolo, il borgo più alto e piccolo del Lazio, terra amata dai Papi

A Guadagnolo, coi suoi 1218 metri di altitudine il borgo abitato più alto e fresco del Lazio, domenica 7 agosto si festeggia la Sagra dei Ciammaruchigli, ossia delle lumache, quelle più piccole e gustose. Una tradizione che vanta 40 anni. Non un piatto qualsiasi, ma laborioso e genuino, che sarà servito negli stand a partire dal primo pomeriggio.

I ciammaruchigli, lumache piccole e gustose, sono un piatto tipico di Guadagnolo, il borgo più alto e piccolo del Lazio, terra amata dai Papi

Una pietanza, quella dei ciammaruchigli, antichissima, nota già all’epoca degli antichi romani.

Qui la raccolta dei ciammaruchigli viene vissuta come un rito che si compie nella notte, a lume di lanterna. Dopo la pioggia ci si avventura in sentieri e fossati alla ricerca delle lumache, che dopo la raccolta vengono sistemate in ceste di vimini capovolte e lasciate spurgare per un mese. Così, alimentate solo di verdure e crusca le piccole lumache smetteranno di emettere muco.

Trascorso il mese si passa al lavaggio e alla cottura. I ciammaruchigli vengono lavati con acqua e sale, e poi con acqua e aceto, e quindi lessati, per essere infine cotti nel tegame con olio extravergine di oliva locale, aglio, pomodoro, mentuccia selvatica e peperoncino. Per mangiarli non occorre cucchiaio o forchetta ma stuzzicadenti.

Guadagnolo (che conta 56 abitanti) è l’unica frazione del comune di Capranica Prenestina (309 abitanti),  a una quarantina di chilometri da Roma. Si trova su una cima calcarea, il Monte Guadagnolo, ed è il centro abitato non comunale più alto del Lazio.

Poco distante, sul versante est ad una quota più bassa, si può visitare il Santuario della Mentorella, meta di frequenti pellegrinaggi. E’ uno dei più antichi santuari mariani d’Italia e d’Europa ed amato dai Papi.

Il Santuario amato dai Papi

Secondo la leggenda, il santuario è sorto per volontà di Costantino nel IV secolo, nel luogo dove si convertì il tribuno romano Sant’Eustachio, vissuto tra il I e il II secolo. Nel VI secolo venne donata ai Benedettini e divenne, fino al XV secolo, proprietà dell’Abbazia di Subiaco. Abbandonata dai monaci benedettini venne riscoperta nel XVII secolo dal gesuita Athanasius Kircher che ne diresse il restauro.

Nell’ottobre 1978, papa Giovanni Paolo II si è recato per la prima volta, alla Mentorella, in occasione del suo primo viaggio pastorale da pontefice. Successivamente lo ha visitato in incognito, numerose altre volte, incursioni indimenticabili per gli abitanti del posto. Nell’ottobre 2005 anche papa Benedetto XVI ha reso omaggio alla Madonna delle Grazie della Mentorella.

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