Roma: a settembre di due anni fa il lungomare di Torvaianica fu scenario di un episodio di sangue, in cui morì Shelaj Selavdi detto “Simone”, raggiunto da due colpi di pistola nei pressi del chiosco “Bora Bora” . Oggi per quell’omicidio, Giuseppe Molisso è gravemente indiziato di essere il mandante, e Guido Cianfrocca di aver reperito l’arma del delitto.
I due sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della DDA della locale Procura della Repubblica, ed eseguita Carabinieri del Comando Provinciale di Roma.
Torvaianica: c’è forse un’azione di vendetta dietro l’omicidio di Selavdi Shelaj sul Lungomare della Sirene
Era il 20 settembre del 2020, quando un uomo con il volto semi-coperto da mascherina e bandana, sparò due colpi di pistola calibro 7,65 browning che raggiunsero il collo di Selavdi Shelaj detto “Simone”, uccidendolo.
A dicembre dell’anno successivo, gli esecutori di tale delitto vennero individuati a seguito delle investigazioni del Nucleo Carabinieri di Frascati e della Squadra Mobile di Roma. Gli indagati erano Enrico Bennato, fratello del noto pregiudicato romano Leandro, e Raul Esteban Calderon di nazionalità argentina, che era stato già tratto in arresto poiché gravemente indiziato di essere l’esecutore anche dell’omicidio del capo ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”.
Le indagini proseguite fino ad oggi hanno consentito di rinforzare le accuse nei confronti di tutti gli indagati. Con nuovi elementi investigativi, le indagini svolte dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Roma con il coordinamento della DDA della Procura della Repubblica capitolina, hanno portato ad una maggior comprensione delle fasi progettuali ed esecutive del delitto, raccogliendo numerosi gravi indizi a carico dei due indagati Guido Cianfrocca indiziato per il reperimento dell’arma e Giuseppe Molisso, presunto mandante.
Quest’ultimo già detenuto, sarebbe gravemente indiziato di essere il mandante anche del duplice tentato omicidio dei fratelli Costantino, il 13 luglio dello scorso anno nel quartiere Alessandrino. E Raul Esteban Calderon, sarebbe gravemente indiziato di essere l’esecutore anche di quell’agguato.
Per gli investigatori e l’accusa, il movente dell’omicidio di Selavdi Shelaj detto “Simone”, potrebbe essere legata ad un’azione di carattere vendicativo, a seguito dell’agguato consumato in data il 14 novembre del 2019 nei confronti di Leandro Bennato, molto vicino a Giuseppe Molisso.
L’Autorità Giudiziaria, concordando con le ipotesi formulate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, ha quindi disposto la misura della custodia cautelare in carcere per Giuseppe Molisso e Guido Cianfrocca.
Indiziato per lo stesso omicidio anche il ricettatore D.L., che avrebbe fornito lo scooter rubato e utilizzato dai killer per raggiungere la vittima al “Bora Bora”, sul lungomare della Sirene di Torvajanica. Per lui è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Nel rispetto dei diritti degli indagati, questi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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Omicidio Diabolik, l’arresto del presunto killer torna al Riesame