La chiusura disposta dopo l'arresto del cuoco: nelle cucine il dopo lavoro da pusher
Chiuso un ristorante etnico a Torre Angela: il cuoco spacciava cocaina. A far scattare il provvedimento di sospensione per un mese della licenza gli investigatori del Commissariato Romanina.
Il provvedimento, adottato dal Questore di Roma, sulla base dell’ istruttoria dalla Divisione Polizia Amministrativa, è stato emesso a qualche giorno dall’arresto del cuoco per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Mentre lavorava ai fornelli spacciava anche cocaina.
Durante una perquisizione i poliziotti lo avevano trovato in possesso di un panetto.
Per il fratello del titolare dell’attività, nella circostanza qualificatosi come responsabile del locale, invece, è scattata la denuncia in stato di libertà per inottemperanza al foglio di via obbligatorio e violazione della legge sugli stupefacenti.
Come a Ladispoli
Pochi giorni fa un provvedimento analogo è scattato per un noto ristorante-bar-pizzeria di Ladispoli (leggi qui). Uno dei soci del locale nascondeva la droga nelle bottiglie del piano bar.
I carabinieri allora hanno notificato al titolare la sospensione della licenza per sette giorni, dopo che a giugno era stato pizzicato a spacciare cocaina: la estraeva da bottiglie riposte sul piano bar. Un vizio del ristoratore che già due anni prima era stato arrestato mentre vendeva cocaina nascosta con la stessa modalità.
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