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Pomezia Calcio, indagine per frode fiscale ma la società smentisce

Sei tra imprenditori e dirigenti del Pomezia Calcio indagati per frode fiscale ma la società smentisce: "Siamo in regola"

Prima la gioia vissuta sul campo, per la recentissima promozione in serie D dall’Eccellenza, dopo la vittoria della finale playoff contro una nobile decaduta del calcio italiano, il Livorno (leggi qui) adesso lo scandalo finanziario che in queste ore sta macchiando gravemente l’immagine del Pomezia Calcio.

Sei tra imprenditori e dirigenti del Pomezia Calcio indagati per frode fiscale ma la società smentisce: “Siamo in regola”

La società pometina, nella giornata odierna, venerdì 15 luglio, con una nota stampa diffusa attraverso la propria pagina facebook ufficiale, si è affrettata a smentire le presunte voci di uno scandalo finanziario che la avrebbe coinvolta in queste ore.

Mai come in questo caso, con le indagini in corso, il condizionale è d’obbligo. Si racconterebbe di un sequestro da parte della guardia di Finanza tra beni mobili ed immobili, per 4 milioni di euro.

Il logo del comunicato ufficiale diramato oggi dal Pomezia Calcio 1957 sulla propria pagina facebook che smentisce la vicenda dell’illecito finanziario

Il Pomezia Calcio 1957, in merito alle notizie apparse su alcuni organi di stampa di una presunta frode fiscale, comunica di essere totalmente estranea ai fatti contestati e ha dato mandato ai propri legali di difendersi nelle sedi opportune”. Inoltre si precisa che la società Pomezia Calcio 1957 nata il 1 luglio 2019 è una ASD sana e in regola con tutti gli adempimenti fiscali previsti. Pertanto con la presente si intende tranquillizzare tutti i tesserati e i tifosi rossoblù che il Pomezia Calcio 1957 continuerà più forte di prima ad essere un punto di riferimento per la città e non solo

Nel dettaglio, quello che emergerebbe dai risvolti investigativi è che i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, dopo lunghe indagini polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, avrebbero evidenziato una maxi frode fiscale con sequestro di beni per oltre 4 milioni di euro.

Finirebbero nel mirino della guardia di finanza tre imprenditori e tre persone della dirigenza rossoblù pometina.

In particolare, dietro la denominazione ufficiale di S.S.D, “Società Sportiva Dilettantistica”, si celerebbe, secondo l’accusa, una società di capitali, con profitti di svariati milioni di euro milionari, scoperti dalle fiamme gialle di Pomezia.

L’illegale trasferimento di denaro, per oltre 1.750mila Euro avrebbe avuto come unico obiettivo quello nascondere al Fisco la riscossione di ciò che era dovuto. Per impedire il recupero di quanto dovuto, ovvero tributi evasi, l’ente sarebbe quindi stato eliminato per mezzo di una fusione sportiva.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri ha così diramato un decreto di sequestro preventivo teso alla confisca di disponibilità finanziarie e beni mobili ed immobili che erano a disposizione degli indagati situati tra Roma, Pomezia, Spoleto e Teramo.

Per i tre dirigenti il reato ipotizzato  sarebbe quello di omesso versamento delle imposte, omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Adesso resta da vedere se anche a livello sportivo questo episodio porterà delle sanzioni, si attendono sviluppi nel breve periodo in tal senso.

Ricordiamo ai lettori che la posizione dei soggetti raggiunti dalle sanzioni è quella di indagati e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.

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