Alle 12,25 di lunedì 11 luglio l'avviso della Soprintendenza ma la via Ostiense resta ancora chiusa
La Soprintendenza archeologica di Ostia annuncia l’avvenuta riapertura della via Ostiense ma la notizia si rivela una “bufala”. Resta chiuso il tratto tra via di Castelfusano e via Lepidio chiuso il 9 marzo per lavori sulle condotte idriche, con il ritrovamento di un antico sarcofago romano che ha causato uno slittamento della fine degli interventi.
Scherzi della comunicazione affrettata. Alle 12,25 di oggi, lunedì 11 luglio, dalla Soprintendenza archeologica di Ostia è stata diffusa una nota che indicava l’avvenuta riapertura della via Ostiense. Una notizia che, evidentemente, serviva a rassicurare gli automobilisti che il temuto ritardo per il ritrovamento di preziosi reperti storici non avrebbe comportato ulteriori disagi. Rispetto ai tempi pubblicati dall’ordinanza di Città Metropolitana, che parlava di interventi dal 9 marzo al 7 luglio (leggi qui) ci sarebbe stato appena uno slittamento di quattro giorni.
La chilometrica interessata è stata quella compresa tra il km 23,900 e il km 27,150, ovvero dall’incrocio semaforico di via di Castel Fusano a via Lucio Lepidio.
Apparentemente tutto è pronto per la riapertura. I lavori sulla via Ostiense dunque sono proseguiti e sono stati ultimati tutto sommato con una beve difformità rispetto al cronoprogramma. Purtroppo, però, il via libera per le auto oggi non c’è stato.
“Quest’area in antico era occupata da un’importante Necropoli, cioè del cimitero che occupava tutto il settore a sud della città antica di Ostia (leggi qui) – spiegava il funzionario Archeologo del Parco di Ostia Antica Dario Daffara dopo il ritrovamento del sarcofago – e che oggi è noto con il toponimo di Pianabella. Questo cimitero era stato già in parte indagato con altri scavi – aggiunge – ma in occasione di questo scavo che è stato seguito dagli archeologi Chiara Ghera e Luigi Campagna, sono stati fatti dei ritrovamenti interessanti che arricchiscono il quadro delle nostre conoscenze su suburbio di Ostia Antica”.
Risulta lavorato a mano in più punti ed è un reperto di straordinario valore culturale, tanto che nel corso dell’intervento l’ACEA ha anche segnalato alla Sovrintendenza un tentativo di furto fortunatamente non andato a segno. Anche per questa ragione gli archeologi del parco si sono affrettati a recuperarlo e a metterlo in sicurezza all’interno del Parco Archeologico.
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