I medici dei pronto soccorso del Lazio lanciano un accorato grido d’allarme: siamo in piena ondata pandemica e le strutture non sono adeguate. Ben 786 pazienti in pronto soccorso attendono un posto letto da oltre 24 ore: più di un terzo sono positivi. E 47 ambulanze hanno a bordo malati covid che non possono essere accolti per la saturazione degli spazi.
Allarme dai medici dei pronto soccorso: un paziente su cinque è malato di covid ma mancano i posti letto nelle Malattie infettive. Bloccate 47 ambulanze
E’ impietoso il report diffuso oggi, lunedì 4 luglio, dalla Simeu Lazio, società italiana di medicina d’emergenza e urgenza. “La assoluta insufficienza di misure efficaci preordinate – scrivono i medici della Simeu – sta ulteriormente aggravando la situazione di affanno delle strutture di Pronto Soccorso nel Lazio, ormai allo stremo con grande pericolo di collasso senza aiuti veri, immediati ed incisivi”.
A distanza di una settimana dal precedente report (leggi qui), i dati sono ancora più impressionanti. “Nei 24 Pronto soccorso del Lazio – si segnala – risultano presenti e quindi assistiti e curati dal personale sanitario ben 1742 pazienti (con aumento quindi del 10% rispetto a 7 giorni fa). Da notare un elemento ulteriore registrato che è corrispondente al dato del numero di pazienti assistiti nelle ultime 24h, pari alla somma delle cartelle chiuse più quelle aperte, con un dato di 4104 pazienti, pari ad un mostruoso 171 pazienti in media per ospedale”.
“Dei 1742 pazienti presenti, circa il 21% è costituito da pazienti contagiati da SARS-CoV2, saliti quindi anche di percentuale (erano al 14% sette giorni fa), ma anche con un netto aumento delle polmoniti COVID-relate, specie nella popolazione over 65 senza quarta dose, ma per i quali al momento non esiste una certa possibilità di essere ricoverati in un reparto di Malattie Infettive, avendo dichiarato il tutto esaurito la piattaforma incaricata”.
“Dei 1742 pazienti presenti nelle 24 strutture di Pronto soccorso –prosegue la nota – ben 786 (45%) attendono un posto letto per ricovero talora da molti giorni, suddivisi in 275 Positivi al SARS-CoV2 (35%) e 511 ‘puliti’. La contiguità tra positivi e negativi all’interno del Pronto soccorso rende l’ambulanza il luogo più sicuro per l’assistenza del malato: e si è raggiunta quota 47 ambulanze bloccate”.
In tutto questo, “il personale sanitario, sia medici che infermieri, è anch’esso falcidiato dai contagi in aumento, con 99 operatori positivi, con ulteriore peggioramento delle condizioni lavorative per aumento dei turni massacranti per numero o per ridotto aiuto dei colleghi assenti”.
Cosa fare
I medici della Simeu Lazio indicano interventi mirati da mettere in atto rapidamente. Si suggerisce che “almeno il 50% dei pazienti deve essere spostato sulla specialistica che, a turno, deve impiegare i suoi medici, ovviamente anche in prestazione aggiuntiva, nell’assistenza a tali pazienti in area diversa da PS, specie se ‘ancora negativi’”. Va attivato dalla Regione Lazio “un immediato coordinamento che permetta allo Spallanzani di aumentare i posti per le polmoniti in evidente incremento, e alle strutture private accreditate di riaprire ai COVID insieme alla riattivazione in numero adeguato di COVID Hotel, RSA e post-acuzie COVID, Taxi sanitario COVID”.
E’ assurdo, inoltre, che “il Ministero assegni ai medici 80 euro/h per recuperare le liste di attesa mentre un’ora di Pronto soccorso vale 60 euro”. Inoltre “va subito fatto un piano assunzionale che coinvolga tutte le specialità equipollenti sui fabbisogni dei prossimi anni, lasciando in PS tali specialisti per i primi 2 anni di attività”.
Grassi, emergenza satura
Fonti sindacali riferiscono che dalla sera di lunedì 4 luglio la sala emergenze dell’ospedale Grassi di Ostia è satura di pazienti. Per questa ragione è rimasta disponibile per le urgenze solo la sala medica. Occupati tutti e 20 posti covid disponibili.
Bollettino Covid Lazio 4 luglio: calano i positivi, in aumento tutti gli altri indicatori pandemici