L'aggressione messa in atto dal detenuto è stata consumata nel giorno in cui il carcere trasteverino è stato visitato dal capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi
Roma: ieri, venerdì primo luglio, nuova aggressione nel carcere di Regina Coeli, proprio nel giorno in cui la struttura trasteverina aveva ricevuto la visita del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi. In quest’ultimo episodio due agenti della Polizia penitenziaria sono stati feriti da un detenuto.
La denuncia è stata fatta da Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe, che in proposito dichiara: “Dopo la visita di Renoldi, che si è trattenuto fino alle 18 circa presso il Reparto Seconda accoglienza (Repartino osservazione psichiatrica), un detenuto italiano con fine pena nel 2044 ha aggredito alle spalle, senza apparente motivo, due poliziotti, che sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Il detenuto è in carcere per omicidio e incendio e proviene dal carcere di Viterbo e si è messo in evidenza per la sua aggressività”.
Al riguardo si è espresso anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, che solidarizza con gli agenti feriti e sottolinea che “La grande presenza di detenuti con problematiche psichiatriche è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo delle forze a causa degli orari di lavoro e delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche collegate alla enorme presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non abbiano ancora trovato una soluzione”.
“Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualche episodio di violenza, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade nelle carceri”. Così – prosegue Capece – non si può andare più avanti: è un massacro quotidiano. Anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri merita attenzione ed una urgente soluzione. La loro presenza ha fatto aumentare il numero degli eventi critici nelle prigioni”.
“Regina Coeli è una polveriera, ci sono sempre eventi critici, ecco perché nei giorni scorsi è stato indetto lo stato di agitazione con un presidio di protesta. La sicurezza degli agenti è messa sempre a repentaglio. Anche ieri, non appena il capo Dap si è congedato dalla struttura, nel tardo pomeriggio, un detenuto ha nuovamente aggredito un agente”, ha affermato Ciro di Domenico del sindacato Fp Cgil Roma Lazio/Polizia penitenziaria.
“Crediamo che vada dato un auotorevole indirizzo politico al carcere di Regina Coeli, partendo con i cambi dei vertici dirigenziali, a protezione di tutta la comunità penitenziaria capitolina – ha aggiunto Mirko Manna del sindacato Fp Cgil Nazionale – dando subito seguito all’assegnazione del dirigente di polizia penitenziaria Gianluca Collella, regolare vincitore di interpello, per far in modo che ci sia un sicura e apprezzabile gestione del personale”.
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