Una pineta senz’acqua e, ormai, quasi senza più frequentatori. Succede a Castel Fusano, dove ciclisti e podisti sono di fatto a “secco” e nell’impossibilità di refrigerarsi durante le loro pedalate o passeggiate. La fontanella all’ingresso della pineta, all’altezza del quartiere Infernetto, infatti, non eroga acqua per una perdita e la strada è diventata un lago. Un’immagine che fa impressione se si pensa alle altissime temperature di questi giorni e al periodo di siccità che sta caratterizzando tutta Roma (leggi qui).
Manca l’acqua. Un dramma per pedoni e ciclisti che sono sottoposti involontariamente ad una grande prova di forza per continuare a coltivare le proprie passioni sportive nella pineta
Chi va sa che dovrà far conto soltanto sulle proprie risorse, portandosi da casa una bottiglietta. Nulla di più. E’ chiusa la fontanella di via Martin del Pescatore, all’altezza del ristorante La Casina del Bosco. E’ stata chiusa per un guasto ma, nonostante non eroghi più acqua, la perdita arriva dal basso. Più precisamente nell’area dell’Ufficio Giardini, cosiddetta di Pantano, proprio al fianco della fontanella.
Lo segnalano i frequentatori della pineta, che chiedono all’amministrazione di provvedere al più presto alla riparazione o di riaprirla provvisoriamente per permettere ai ciclisti e ai pedoni di abbeverarsi. Come si vede dalle immagini,c’è un vero e proprio lago sulla strada a dimostrazione che si tratta di una perdita importante e di conseguenza di uno “spreco” continuo.
“Qui adesso è un deserto – dice un frequentatore della pineta – l’acqua scorre sotto la fontanella. Con il caldo e con l’impossibilità di bere non viene nessuno. Tanto vale allora riaprirla, in questo modo potremmo bere e rinfrescarci. C’è solo una fontanella disponibile dentro la zona pedonale tra via Villa di Plinio e via di Castel Porziano, quasi a ridosso della torre di avvistamento antincendio. Inoltre, non c’è neanche un cestino dell’immondizia”.
La lettera aperta
In una lettera aperta destinata all’assessora all’Ambiente del X Municipio, Valentina Prodon, Paula Felipe De Jesus di Labur chiede da giorni un intervento sulla vicenda. “Poiché Lei è ‘presente quando c’è bisogno’, anche quando non è di sua competenza, tipo durante gli incendi in Pineta (che è di competenza del Comune e non mi pare che Lei faccia il pompiere) – scrive De Jesus a Prodon – volevo chiederLe se gentilmente può sollecitare ACEA Acqua ad intervenire presso l’Ufficio Giardini, quello preposto allo spegnimento degli incendi in Pineta. La conduttura (per altro principale) perde da 8 giorni e nessuno interviene, nonostante i numerosissimi solleciti. Se non fosse grave, in un periodo di siccità, sarebbe quasi comica la faccenda. Sono certa che non si tirerà indietro anche in questa occasione a differenza del Sindaco Gualtieri. Nella giornata del 23 giugno, infatti, era stata diramata dall’osservatorio ANBI risorse idriche un ‘bollettino di guerra’, così era definito, in cui veniva espressamente riportato che ‘nel territorio dei Colli Albani, alimentato dagli acquedotti Simbrivio e Doganella, circa 180.000 persone rischiano turnazioni idriche”. Quel passaggio, alla data del 24 giugno, non è comparso più all’interno del report che era stato pubblicato il giorno precedente sul sito dell’associazione nazionale di bonifica. Addirittura il 24 giugno, è stato cancellato l’elenco delle varie turnazioni di acqua potabile in vari comuni della Regione Lazio, che riguardava ‘anche la provincia di Roma in linea con questo trend negativo’. Provincia di Roma dove, si scriveva, ‘attualmente la pressione idrica è stata ridotta nelle condutture di cinque comuni’. Tutto cancellato. Poi il Sindaco ha sostituito l’Ufficio Stampa dell’Acea, dichiarando che ‘gli investimenti effettuati negli ultimi anni, hanno garantito una riduzione di perdite sulla rete che, insieme alla razionalizzazione del flusso immesso, garantiscono e garantiranno la regolarità nell’erogazione di acqua in tutta la città’, esattamente quanto comunicato da Acea Ato 2 in un comunicato stampa. Cerchiamo di far scendere il numero abnorme del 38% di perdita d’acqua immessa in rete, invece di fare sfilate durante gli incendi?“.
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