Con la siccità in corso, sempre più si rende chiara la necessità di dover convivere con il problema delle crisi idriche, intervenendo sull’unica cosa che è nella nostra reale possibilità, e cioè la gestione di questa primaria risorsa. Da Legambiente arrivano a tal proposito dieci richieste alle amministrazioni di Regione e Comuni del Lazio, e dieci preziosi consigli che possono e devono imparare ad adottare i cittadini.
Crisi idrica e come affrontarla, i consigli per una corretta gestione dell’acqua di Legambiente: “E’ necessaria una risposta collettiva generosa”
Nel Lazio è stato di calamità naturale per una grave carenza idrica che sta portando tanti Comuni ad emanare dei provvedimenti legati all’uso parsimonioso dell’acqua potabile. Non piove ormai da troppi giorni e nemmeno le previsioni meteorologiche danno troppe speranze in tal senso (leggi qui).
Rispetto ad una condizione sulla quale nell’immediato ci si deve disporre esclusivamente ad un adattamento, con un cambio netto dello stile di vita, che seppur migliorato rispetto ad un tempo, è ancora troppo impostato sullo spreco della risorsa idrica, Legambiente Lazio ha chiesto alle istituzioni locali dieci interventi, ed altrettante azioni concrete ai cittadini, per affrontare nel giusto modo l’emergenza in corso e le eventuali emergenze future.
Siccità in corso e futura mancanza d’acqua: 20 punti di Lagambiente da inserire nelle ordinanze
“I mutamenti climatici che abbiamo scatenato con le emissioni climalteranti, ci hanno portato ad un nuovo e lungo periodo di siccità estrema, senza nevi in inverno e piogge in primavera ed estate – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -, ancora una volta dobbiamo ricordarci di quanto sia priorità assoluta l’abbattimento delle emissioni e il risparmio dell’acqua, bene prezioso e non infinito. Dai regolamenti per il risparmio idrico alle buone pratiche quotidiane, indichiamo 20 punti che chiediamo siano inseriti nelle ordinanze della Regione e dei Comuni, e che diventino buona pratica ambientale nella vita di tutti”.
Alle Amministrazioni di Regione e Comuni viene chiesto:
- di abbattere le perdite con interventi straordinari di manutenzione delle reti idriche da parte dei gestori – la dispersione idrica a Roma e provincia nel 2021 era al 28,6%, ancor peggio a Frosinone con il 62,5% e a Latina 67,9% quarta peggior provincia in Italia.
- di limitare o fare divieto di innaffiamento dei Giardini ornamentali durante i periodi di crisi idrica e fare divieto di utilizzo di acqua potabile per l’irrigazione di orti durante le ore diurne.
- di rafforzare le azioni di contrasto contro i reati di captazione illecita lungo i corsi dei fiumi, nei laghi e in tutte le risorse idriche naturali, per abbattere l’emungimento illegale d’acqua.
- di limitare o sospendere l’erogazione notturna.
- di garantire l’erogazione di punti acqua pubblici installando opportuni rubinetti e limitare o sospendere il flusso idrico delle fontane storico-ornamentali.
- di fare divieto di riempimento di piscine mobili e limitare usi ludici non legati ad aspetti igienico-sanitari.
- di limitare o fare divieto di lavaggio casalingo o con l’utilizzo di altri flussi idrici potabili per il lavaggio di autovetture e moto.
- di aggiornare i regolamenti edilizi per stabilire obblighi di recupero delle acque piovane per tutti gli usi compatibili, installazione di sistemi di risparmio idrico, introduzione di incentivi per il trattamento e recupero delle acque grigie (Come si fa già in oltre 800 Comuni italiani).
- in interventi su spazi pubblici (piazze, parcheggi, edilizia) vanno costruite vasche sotterranee di recupero e trattenimento di acque meteoriche. Intervento sempre più diffuso nelle città europee, che ha la doppia funzione di messa in sicurezza,consentendo di indirizzare acqua nei momenti di pioggia estrema verso i serbatoi, e di recupero di acqua da utilizzare per tutti gli usi negli spazi pubblici utile nei periodi di carenza.
- di limitare i volumi di imbottigliamento nei periodi di crisi idrica, aumentando i canoni per reinvestire nell’efficientamento della rete.
Legambiente indica anche ai cittadini cosa è necessario imparare a fare sia nell’immediato che per le emergenze idriche future, in un vademecum, che a ben guardare, dovrebbe entrare a far parte delle nostre regole quotidiane :
- Il primo consiglio riguarda gli elettrodomestici, quali lavatrici e lavastoviglie, che andrebbero utilizzati solo a pieno carico.
- Anche per lavare i piatti a mano così come la frutta e la verdura, è preferibile utilizzare una bacinella e non l’acqua corrente, con un risparmio che può arrivare a circa 6mila litri di acqua potabile all’anno.
- Un altro consiglio di Lagambiente è poi quello di lavare le stoviglie con acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante che può essere usato insieme ai detersivi diminuendone, così, le quantità utilizzate.
- Ed occhio anche ad installare nei rubinetti, dispositivi frangigetto e limitatori di flusso, garantendo un minor consumo d’acqua di ben 6.000 litri all’anno in una famiglia di tre persone.
- Come è stato sempre detto poi anche quando nell’igiene personale, è bene chiudere i rubinetti durante la rasatura o mentre si lavano i denti. In questo modo ciascun individuo può arrivare a risparmiare circa 2.500 litri di acqua all’anno.
- Bene sarebbe anche installare e utilizzare lo sciacquone intelligente con lo scarico a doppio flusso: la cassetta dello scarico presenta una volumetria in media di circa 10 litri e utilizzando quello con due differenti volumi d’acqua (3/4 litri e 6/9 litri), a seconda delle esigenze farà risparmiare circa 100 litri di acqua al giorno, 35.000 litri all’anno in ogni utenza.
- Se si può scegliere tra bagno e doccia, è sempre meglio optare per la doccia, che consente di risparmiare ben 1.200 litri di acqua potabile all’anno. La vasca al contrario comporta un consumo addirittura quattro volte superiore d’acqua.
- Provvedere a riparare sempre tutte le perdite (dei rubinetti, delle cassette wc…), anche apparentemente insignificanti, consente di risparmiare in un anno una quantità d’acqua pari a 21.000 litri circa per le perdite dal rubinetto e 52.000 litri circa se si blocca il lento ma costante flusso dell’acqua dal water. Il modo migliore di accorgersi subito di perdite “invisibili” è il controllo periodico del contatore.
La salute dell’ambiente e la lotta alla crisi idrica passa infine anche dal cibo e quindi dalla necessità di mangiare in maniera consapevole e responsabile, considerando oltre all’acqua che si beve anche quella impiegata per produrre gli alimenti.
Solo per fare degli esempi segnala Legambiente: “Per 1 Kg di carne bovina, servono circa 15.000 litri d’acqua, e per 1 kg di lattuga 130 litri”.
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