Grande Roma

Curava tumori col bicarbonato, secondo processo per il medico radiato

Medico a processo, nonostante fosse stato radiato continuava a curare pazienti malati di cancro e per di più prescrivendo bicarbonato

Non ha smesso di curare tumori col bicarbonato nemmeno dopo la radiazione dall’Ordine dei medici, così un camice bianco romano si è ritrovato a processo per esercizio abusivo della professione. Con messaggini WhatsApp con i quali saltava da una richiesta di Tac a quella del pagamento di una fattura il medico era tornato a curare a suo modo diversi malati, ossia ricorrendo sempre al bicarbonato.

Medico a processo, nonostante fosse stato radiato continuava a curare pazienti malati di cancro e per di più prescrivendo bicarbonato

L’uso del bicarbonato aveva già portato l’ex medico a una condanna a 5 anni e 6 mesi per omicidio colposo, dopo che anni fa aveva curato col bicarbonato un giovane catanese affetto da un tumore al cervello e che ovviamente, vista la situazione disperata, non poteva di certo guarire con la polvere bianca in genere assunta, diluita in acqua, per i bruciori di stomaco.

Nonostante la radiazione e quindi l’impossibilità di esercitare la professione nell’ottobre 2016 il medico radiato avrebbe visitato una ragazza romena “palpando la zona addominale e prescrivendo una Tac “, si legge negli atti. E ancora avrebbe “effettuato un consulto a pagamento via Skype “.

Ma anche “effettuato consulti a mezzo Whatsapp” e avrebbe prescritto “lavaggi con bicarbonato detti whasing” a un altro paziente.

E ancora nel marzo 2016, l’ex medico avrebbe elargito i suoi consigli a un paziente napoletano “descrivendogli la cura consistente nella infiltrazione di bicarbonato di sodio diluito al 5 per cento”.

Una cura che non è stata riconosciuta in medicina, e che comunque non potrebbe essere prescritta da una persona allontanata dall’ordine dei medici.

Così l’ex medico è finito di nuovo sotto processo, sempre davanti al giudice monocratico di piazzale Clodio, ma stavolta per esercizio abusivo della professione. Per il caso dell’omicidio colposo la Cassazione ha annullato la sentenza e disposto un processo d’appello bis.

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