Roma, panico a Regina Coeli: agente malmenato dai detenuti per tentare la fuga

L'assalto all'agente è stato portato da parte di due detenuti del carcere nella serata di ieri, 6 giugno

Aggressione nel carcere di Civitavecchia: detenuto sferra un calcio ad un poliziotto
Foto di repertorio

Si sono vissuti momenti di panico a Regina Coeli nella tarda serata di ieri, lunedì 6 giugno, quando alcuni detenuti, che sono poi stati bloccati dopo una lotta durata due ore, hanno tentato la fuga malmenando e provando a sequestrare un agente all’interno della sezione 7 causandogli fratture e lesioni per una prognosi di ben 25 giorni.

L’assalto all’agente è stato portato da parte di due detenuti del carcere nella serata di ieri, 6 giugno

Si tratta di un assalto organizzato da un prigioniero italiano, che ha scatenato la sua furia puntando alle chiavi della cella in possesso dell’agente.

In base alle prime ricostruzioni il detenuto italiano, spalleggiato da uno straniero ha cercato di rinchiudere l’agente e gli ha poi sottratto le chiavi.

Dopo due ore, sotto il coordinamento del vice comandante del reparto, l’intervento di liberazione dell’agente è stato concluso, con i prigionieri che sono stati immobilizzati e ricondotti in cella.

Resta da sottolineare, oltre al grave problema di sovraffollamento delle carceri, quello delle pesanti condizioni in cui si trovano ad operare gli agenti di polizia penitenziaria, spesso alla mercè dei detenuti senza adeguati strumenti di tutela.

“Una aggressione grave e inaspettata”, ha denunciato il segretario generale della Fns Cisl Lazio, Massimo Costantino, che ha espresso anche solidarietà al collega “per la brutale aggressione”.

“Si intervenga al più presto perché il personale di Polizia Penitenziaria di Regina Coeli è allo stremo – ha specificato il sindacalista – Non si può continuare così, senza un minimo di sicurezza per il personale che va a lavorare e non sa se e quando ritornerà a casa, senza contusioni o quant’altro”.

Troppi detenuti, pochi spazi

Negli istituti penitenziari del Lazio sono rinchiusi 5653 detenuti rispetto a una capienza massima di 5.231 persone. A Rebibbia se ne contano 1.372, secondo stime ministeriali 217 in più del previsto. Ancora più grave la situazione a Regina Coeli che potrebbe ospitare 615 detenuti e invece ne custodisce dietro alle sbarre 943.

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