Pubblicata la prima sentenza sul ricorso dei vecchi concessionari: il Tar annulla il bando voluto dal M5S e dà ragione alla nuova amministrazione. Sconfessata l’Avvocatura capitolina
I bandi per l’affidamento delle Concessioni Demaniali Marittime con finalità turistico ricreative site sul litorale del Municipio X di Roma Capitale in scadenza al 31.12.2020 “devono essere annullati siccome illegittimi nei limiti e nei termini”. Il TAR del Lazio, Seconda Sezione, ha annullato le gare d’appalto lanciate due anni fa dal X Municipio a gestione M5S per l’affidamento di 46 stabilimenti e concessioni balneari.
E’ questa la prima sentenza relativa alla disputa esplosa tra amministrazione locale e concessionari degli stabilimenti balneari dichiarati decaduti dall’amministrazione pentastellata due anni fa. In relazione alla decadenza, la Giunta Di Pillo lanciò due diversi bandi per l’affidamento delle concessioni prima di 37 stabilimenti (leggi qui) poi di altri 9 (leggi qui), atti impugnati da tutti i gestori decaduti.
La prima sentenza, in attesa di provvedimenti-fotocopia trattati dalla medesima sezione del Tar (Francesco Riccio, Presidente; Eleonora Monica, Consigliere Estensore; Igor Nobile, Referendario) su ricorsi presentati dallo stesso studio legale (avvocati Giuseppe Ciaglia, Francesca Sbrana, Stefano Zunarelli e Fabio Baglivo), riguarda la spiaggia di “Peppino a Mare”.
In buona sostanza il TAR ha ritenuto valide le motivazioni del ricorrente: Il X Municipio non poteva mettere all’asta le concessioni demaniali in assenza di un Piano di Utilizzazione degli Arenili PUA sia regionale che comunale. Nella sentenza viene specificato che “l’affidamento dei titoli concessori debba avvenire nel rispetto della pianificazione regionale e comunale concernente il litorale laziale e come, all’evidenza, l’adozione del PUA comunale costituisca, pertanto, presupposto indispensabile per l’avvio della procedura ad evidenza pubblica, volta al rilascio dei titoli concessori insistenti sulle aree appartenenti al demanio marittimo”.
Quindi l’amministrazione locale non poteva mettere all’asta le concessioni degli stabilimenti balneari senza una preventiva definizione di un piano urbanistico sulla possibile utilizzazione delle spiagge.
La stessa sezione del Tar, inoltre, si allinea alla determinazione dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato nella quale si è stabilito di non prorogare ulteriormente le concessioni oltre il 31 dicembre 2023 (leggi qui).
La decisione del Tar del Lazio, ha anche una valenza politica oltre che giuridica. Di fatto, il provvedimento dà ragione alla giunta Falconi che all’atto del suo insediamento ha annullato il bando (leggi qui) nonostante il parere negativo dell’Avvocatura comunale che, per riflesso, viene sconfessata dai giudici amministrativi.
Per ultimo, va sottolineato che la sentenza di queste ore stride con quanto disposto dallo stesso Tar riguardo a un ricorrente che, invece, si è visto accolto il ricorso contro l’annullamento del bando e che proprio nei giorni scorsi si è visto assegnata la concessione dello stabilimento per il quale aveva concorso (leggi qui). In quel caso, però, lo stabilimento era stato abbandonato da tre anni dai vecchi concessionari che avevano rinunciato alla gestione.
Nel VIDEO di Mara Azzarelli il parere del presidente Federbalneari Roma, Renato Papagni.