L'animalista aveva prelevato un cucciolo di cinghiale nella zona rossa perché era sanguinante: è stata denunciata dai carabinieri. Potrebbe aver portato un animale infetto fuori dalla zona rossa
Sapeva che avrebbe rischiato una denuncia, ma imperterrita, una indomita animalista di Roma, qualche giorno fa ha deciso comunque di sfidare la giustizia pur di mettere in salvo un cinghiale sanguinante prelevandolo dalla zona rossa. Sanguinante perché ferito o malato non si sa.
La donna, 55 anni, ora, però dovrà vedersela con la giustizia. Forse invece riusciranno a farla franca le quattro persone che l’hanno aiutata nella cattura del piccolo ungulato.
Il fatto risale alla sera del 22 maggio, un filmato finisce anche sui social. In via Ettore Stampini a Valle Aurelia si aggira barcollante un cinghiale sanguinante.
L’animalista, non ci pensa sopra neanche un attimo, e organizza un gruppo per catturarlo e “salvarlo”. Sa che si sta addentrare nella zona rossa dove i cinghiali devono essere circoscritti e assolutamente non trasportati altrove per evitare lo straripamento di casi di peste suina, ma lei è decisa comunque a portare avanti l’operazione di salvataggio.
Così nel giro di pochi minuti il piccolo cinghiale – che come gli altri esemplari della specie fa parte del patrimonio indisponibile dello stato al di fuori dei casi autorizzati di caccia – viene caricato su un auto e portato fuori dalla zona rossa.
Il caso finisce all’esame dei carabinieri forestali. Per l’animalista è ora scattata la denuncia per furto, diffusione di malattia, ma anche per maltrattamento di animali, anche se in realtà lo scopo della cattura era tutt’altro.
Ora le indagini sono concentrate sull’individuazione dei “complici”.
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