Pass falsi per finti disabili solo allo scopo di trovare un parcheggio in tempi brevi. Difficile stanare chi ne approfitta, ma ogni tanto capita. Ad accelerare ora gli accertamenti sui finti invalidi da parcheggio c’è una inchiesta aperta dalla procura di Roma.
Per il sostituto procuratore Alessandra Fini, titolare del fascicolo, un gruppo di medici a Roma avrebbe veicolato pass con il logo a rotelle a pazienti sani.
Nell’elenco degli indagati per ora ci sono due medici dirigenti Asl e un camice bianco che lavora nel privato, oltre che cinque titolari di altrettanti falsi pass.
Sono tutti accusati di truffa e falso ideologico. La procura non ha ipotizzato scambi di soldi, ma favori.
Le indagini, comunque non sono concluse, anzi il magistrato ha chiesto una proroga per accertare o eventualmente escludere responsabilità.
Si tratterebbe esclusivamente di un raggiro ai danni del servizio sanitario regionale, che poi si ripercuote nella fascia più debole di assistiti. Ossia chi disabile lo è per davvero e si ritrova perennemente i posti dedicati occupati.
A denunciare il raggiro una associazione di categoria che assiste portatori di handicap.
Ora i carabinieri – su delega della procura – stanno cercando di appurare se i titolari dei contrassegni abbiano davvero dei deficit.
Agli indagati, ossia ai presunti medici compiacenti con gli altrettanti ipotetici pazienti finti invalidi, non è rimasto che portare in procura raggi x, risonanze e certificati per dimostrare il loro stato di salute invalidante.
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