La Questura di Roma ha negato la manifestazione di protesta indetta dal comparto scuola per lunedì 30 maggio sotto al Parlamento in concomitanza con lo sciopero nazionale
Lo sciopero del comparto scuola previsto per il 30 maggio resta, ma senza manifestazione di protesta: è stata bocciata. Ai professori che si erano dati appuntamento a piazza Montecitorio è stato vietato di protestare. Ammesso solo un sit-in in piazza Santi Apostoli.
E’ stato ammesso solo un sit-in piazza Santi Apostoli. Da qui il malcontento delle sigle sindacali della scuola.
Ad annunciare il divieto di manifestare la Flc Cgil, che sottolinea come i sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams avessero indetto e comunicato già da tempo il corteo nazionale a Roma.
“Con largo anticipo rispetto a quanto è previsto dalla legge – sottolinea il sindacato di categoria – lo stato di agitazione era stato regolarmente comunicato alla Questura di Roma, indicando come luoghi di svolgimento piazza dei Santi Apostoli e piazza di Montecitorio.
Qui una delegazione di manifestanti avrebbe portato le ragioni della protesta sotto al Parlamento, dove è in discussione il D.L. 36/2022, la cui emanazione è al centro della protesta“.
Temi della protesta: i tagli agli organici, la lunga lista dei precari in attesa di stabilizzazione e il doppio concorso, ordinario e straordinario, per l’immissione in ruolo del personale insegnante che, a detta dei sindacati, “offende la dignità dei candidati”.
Nonostante il “no” della Questura alla manifestazione a Piazza di Montecitorio, i sindacati, annunciano comunque che saranno lo stesso nella Capitale per protestare.
La Cgil, in una nota, denuncia quanto accaduto: “Le manifestazioni della giornata dello sciopero erano state regolarmente comunicate alla Questura di Roma, indicando come luoghi di svolgimento Piazza dei Santi Apostoli, dove si sarebbe svolta la manifestazione che avrebbe accolto le lavoratrici e i lavoratori in assemblea.
E Piazza di Montecitorio dove una delegazione di manifestanti avrebbe portato le ragioni della protesta sotto il Parlamento, dove è in discussione il D.L. 36/2022, la cui emanazione è al centro della protesta”.
“A pochi giorni dalla data, fatto grave e intollerabile, la Questura ha opposto divieto allo svolgimento della manifestazione a Piazza di Montecitorio, limitando il diritto costituzionale a manifestare sulla base anche di una direttiva adottata dopo l’assalto fascista alla Cgil del 9 ottobre 2021, che ora viene usata contro il sindacato stesso.
Un vero e proprio paradosso se si pensa che non vengono sciolte le organizzazioni neofasciste mentre si impedisce a noi di manifestare. Di fronte a questo atteggiamento ci chiediamo: chi ha paura della scuola?”
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