I nuovi cestini (a sinistra) e, più in lontananza, a destra nella foto, quelli vecchi
La rimozione dei vecchi storici contenitori in ghisa con dei cestini molto più anonimi ma moderni crea una spaccatura tra chi è pro e chi è contro questo provvedimento comunale
Ostia: i cestini gettacarte scartati da Roma Capitale sbarcano in queste ore nella cittadina lidense a partire dal pontile e dal centro storico.
In un tessuto di grande rilevanza architettonica ed artistica come il pontile di Ostia e di tutto il centro pedonale, Roma capitale sta togliendo a partire da questi giorni di maggio i vecchi contenitori in ghisa sostituendoli con anonimi contenitori in metallo.
Certamente più moderni e di facile accesso per lo svuotamento e lo smaltimento dei rifiuti da parte del personale operante, ma non certo all’altezza, per bellezza e valore storico intrinseco, degli “Illustri” predecessori.
Una scelta a senso unico che come spesso accade in questi casi crea già ora due fazioni: chi è a favore della modernità e della praticità di utilizzo e chi, invece, con questi gettacarte ci è cresciuto e li vedeva da sempre in zona e rimpiangerà la perdita di quelle che, nel loro piccolo, rappresentavano delle “pietre miliari” a queste latitudini.
I nostalgici e gli amanti della storia della cittadina non sono certo felici e criticheranno questa decisione, anche perché si tratta, come detto, di modelli di cestini che Roma non ha voluto in altre aree della Capitale e li ha destinati ad Ostia.
Una cittadina, Flavia, ha così commentato questa rimozione e sostituzione inviandoci alcune foto emblematiche: “Molti hanno gli stemmi di ottone che negli anni sono stati rubati. Ma molti seppur rovinati hanno lo stemma visibile della lupa di Roma capitale. Quindi appartengono al nostro territorio e a mio modo di vedere non andavano toccati, ma tant’è, ci pieghiamo al volere di Roma Capitale che questa volta a mio modo di vedere ha peccato in lungimiranza, togliendo ad Ostia un pezzo di storia cittadina.”
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