“Chi è di scena! Cento anni di spettacoli a Ostia antica (1922 – 2022)”: una mostra e un volume ripercorrono un secolo di eventi sul palco del Teatro Romano
Ostia Antica: i cambiamenti nella cultura, moda e società passano anche dal palcoscenico di un teatro, e se questo teatro è un luogo antico racchiuso all’interno di uno dei Parchi archeologici più belli del mondo, questo viaggio nel tempo attraverso l’arte di Talia diventa ancora più interessante da intraprendere.
Quello di cui stiamo parlando, è la magia di una narrazione affascinante che si svolgerà a partire dal prossimo 21 maggio, e che vedrà protagonista il Teatro di Ostia antica nella mostra “Chi è di scena! Cento anni di spettacoli a Ostia antica (1922 – 2022)”, promossa dal Parco archeologico di Ostia antica per ripercorre la storia delle manifestazioni che si sono tenute, e che ancora si svolgono, nel teatro dell’area archeologica.
Si apre al pubblico il prossimo sabato 21 maggio per chiudersi il 23 ottobre 2022, la mostra “Chi è di scena! Cento anni di spettacoli a Ostia antica (1922 – 2022)”, ideata per l’occasione dalla ricorrenza dei cento anni dalle prime rappresentazioni teatrali nel Teatro Romano del Parco Archeologico di ostia Antica.
L’esposizione, curata dal Direttore del Parco Archeologico Alessandro D’Alessio, Nunzio Giustozzi e Alberto Tulli, con l’organizzazione di Electa, è un’occasione per ricordare e celebrare, attraverso la sapiente realizzazione di cinque sezioni specifiche, quella primavera del 1922 in cui fu messa in scena dai ragazzi delle scuole elementari di Ostia, nel teatro romano non ancora ricostruito, l’Aulularia di Plauto, che fu un importante punto di partenza per innumerevoli successive rappresentazioni.
La mostra darà al pubblico la possibilità di immergersi pienamente anche nel ricordo di uno dei periodi più brillanti del teatro italiano, dove la commedia e il dramma che qui venivano svolti in gran parte sotto l’egida dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, e con la partecipazione di personalità di spicco, quali per esempio Duilio Cambellotti e Mario Sironi, erano viste come l’occasione per mettersi a confronto con nuovi linguaggi artistici anche nell’arte della scenografia e del costume.
A celebrare i cento anni dalle prime rappresentazioni moderne andate in scena nel Teatro di Ostia antica, che oltre alla commedia e il dramma hanno visto l’esecuzione sul palco anche spettacoli di danza e in anni più recenti addirittura concerti di musica pop, rock ed elettronica, penseranno dunque una mostra e il volume che l’accompagna che dà ampiamente conto di questa importante storia attraverso manifesti, bozzetti, costumi.
All’interno di quest’opera unica, anche inedite fotografie aeree e back stage, che ricostruiscono le vicende dagli scavi ottocenteschi fino ai diversi interventi di restauro promossi dallo storico direttore del parco archeologico Guido Calza, e che hanno permesso al monumento di recuperare la sua antica funzione teatrale.
Spazio infine è dato anche alla storia del costume, con scatti che documentano la frequentazione del monumento da parte di celebrità e soprattutto il suo utilizzo come set del cinema per importanti produzioni.
La mostra parte da Siracusa, prima ospite d’eccezione sul palco del Teatro Romano e anche prima interprete del percorso espositivo, con I sette a Tebe di Eschilo, Antigone di Sofocle e Le nuvole di Aristofane, e cioè gli spettacoli inaugurali del 24 giugno 1927, di cui fu Duilio Cambellotti a disegnare il manifesto e le scenografie.
A seguire l’anno successivo, la rappresentazione della più “moderna” tragedia del Giulio Cesare di Enrico Corradini che andò in scena a Ostia nel giugno 1928, e per la quale sempre Cambellotti avrebbe concepito raffinati costumi all’antica per i protagonisti, e tavole pittoriche ricche di effetti chiaroscurali che scandivano i vari piani dell’azione, con il tipico effetto quasi tridimensionale, sperimentato dall’autore con varie tecniche.
Un balzo di dieci anni ci sposta nella seconda sezione, dove trovare tracce straordinarie delle commedie plautine del 1938, Aulularia e I Menecmi, ambientate tra case, tetti e giardini in miniatura riprese dagli affreschi pompeiani, vivacemente colorati e resi plastici con materiali poveri come un presepe napoletano. Spettacoli che si imponevano all’attenzione anche per la presenza di “danze classiche” quale indispensabile accompagnamento dell’azione scenica con gruppi coreutici all’avanguardia nel panorama europeo dell’epoca: così come quello di Tusnelda Risso Strub nei Menecmi, di Ada Franellich negli Uccelli del 1947.
La terza sezione, è un fermo immagine al 1949, e tutto dedicata a Mario Sironi e alla sua evocazione archeologica ed ancestrale del dramma di Medea, per poi fare un balzo indietro al teatro dell’esordio, nella Primavera 1922 a cui è dedicata la quarta sezione, con i bambini delle elementari di Ostia che recitano l’Aulularia di Plauto. Momenti straordinari, documentati nella serie di fotografie ritrovate tra le carte di Guido Calza, il copione “adattato”, un tema e tante testimonianze ricordano questo primo, sperimentale tentativo di moderno “teatro all’aperto”:
Nella quinta ed ultima sezione appare tutta l’intenzione di Guido Calza di riadattare il teatro ad accogliere il pubblico delle rappresentazioni che vi si dovevano svolgere da lì in avanti. Quanto accadrà a tutti gli effetti solo nel 1938-39, in occasione dei preparativi per la mai tenutasi Esposizione Universale di Roma del 1942, quando cioè il teatro di Ostia assume l’aspetto che tuttora lo contraddistingue, tramite la ricostruzione di alcune arcate del prospetto esterno, dell’ingresso centrale e delle tabernae poste ai lati di questo.
Saranno in mostra anche alcune foto storiche dall’Archivio fotografico del Parco archeologico di Ostia antica, che ripercorrono le trasformazioni e gli interventi di quegli anni: il teatro al termine degli scavi di Dante Vaglieri (1913).
La mostra “Chi è di scena! Cento anni di spettacoli a Ostia antica (1922 – 2022)”, sarà visitabile dal 21 maggio al 23 ottobre 2022, dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.00 fino al 30 settembre 2022 (ultimo ingresso ore 18.00) 8.30 – 18.30 dal 1 al 23 ottobre 2022 (ultimo ingresso ore 17.30) Chiuso il lunedì.
La mostra si trova in esposizione all’interno del Parco archeologico di Ostia antica in Viale dei Romagnoli 717.
Per informazioni: Parco archeologico di ostia Antica
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