Il Fosso di Malafede trattato come una discarica di rifiuti altamente inquinanti: nel weekend un'altra segnalazione urgente
Vitinia: grossi fusti gettati nel Fosso di Malafede presumibilmente dall’area del cementificio, stanno navigando a pelo d’acqua nel tratto di affluente che tra breve arriverà alla foce del Tevere e poi direttamente nel Tirreno a largo delle nostra costa. La scoperta è stata fatta durante il weekend dai volontari di Cefalonia Forever, e la lì è scatta subito la segnalazione alla Polizia locale dei due Municipi il IX e il X con competenza in quel tratto di confine e al Guardia Parco di RomaNatura con la speranza di una pronta rimozione.
Ma il problema denunciato dai volontari che si occupano del Sentiero Trilussa non è il solo, dall’area dell’ex cementificio divenuta discarica da anni, arrivano nel fiume anche decine di pneumatici e altri rifiuti inquinanti.
Il Fosso di Malafede, trattato come una discarica, affluente del Tevere e sulla carta a cavallo tra IX e X municipio è diventato terra di nessuno con varchi che consentono a qualunque balordo di fare continui sversamenti di rifiuti inquinanti.
L’attenzione su questo problema denunciato da anni dai volontari di Cefalonia Forever del Sentiero Trilussa, si fa ancora una volta molto alta, dopo che gli stessi hanno rilevato dallo scorso sabato, alcuni pericolosi “naviganti”, e cioè dei bidoni di olio da 200 litri che si stanno pericolosamente avvicinando alla foce del fiume e presto arriveranno al mare.
“Ieri durante la Marcia degli Aironi abbiamo coinvolto anche l’Assessore competente del X municipio per sensibilizzare ed portare attenzione su questa area che nessuno riconosce, e lei ci ha promesso di interessarsi. Ma il controllo dovrebbe essere anche in loco delle forze dell’ordine, perché da tempo troppe “persone” che hanno libero accesso alle strade all’interno delle Riserve fanno quello che vogliono, commettendo dei reati contro l’ambiente – ha dichiarato il volontario – Sto coinvolgendo anche Legambiente Agro Romano per aiutarci, questo dei bidoni è solo la punta dell’iceberg della distruzione di questo fiume – ha concluso Mario Pericolini del Gruppo Cefalonia Forever”.
Il tratto dell’affluente dopo la pioggia di ieri si è anche alzato, e questo purtroppo agevola ancora di più il viaggio di questi ingombranti altamente inquinanti. Il tratto dell’affluente dove si trovano attualmente i bidoni, è quello che passa sotto la Colombo ad un chilometro scarso dal Tevere, e quindi a poca distanza dal mare Tirreno. Una volta che passano la foce arriveranno in meno di una giornata.
“Anche in passato una quantità enorme di bidoni di plastica da 25 litri era stata rimossa prima che diventasse parte della “fauna” marina – spiega Pericolini – ma certo va detto che non bisogna arrivare ad intervenire solo in casi così eclatanti. Il problema è alla base, dove bisogna bloccare chi si introduce nelle riserve per commettere questi reati. Un problema non facile anche a livello di competenze, in quel tratto dove ci sono due municipi, e due diverse riserve, la riserva statale del Litorale romano e la riserva naturale Decima Malafede”.
Con un atto ufficiale del Comune di Roma votato dalla maggioranza, il Sentiero Trilussa è stato riconosciuto recentemente tra i sentieri naturalistici all’interno della territorio capitolino, in una collocazione ideale, che lo vede racchiuso tra la riserva statale del Litorale romano, la riserva naturale Decima Malafede, e la tenuta del Presidente (leggi qui).
Tra i primi a crederci è stato l’Ente RomaNatura, grazie al quale c’è stato il riconoscimento del sentiero e il suo l’affidamento ai volontari del territorio. Il progetto è stato anche sostenuto dall’Ente con la fornitura di arredi e fondi per la manutenzione.
Interventi che diventano minimi ed isolati però, rispetto al problema della presenza di una discarica permanente con rifiuti che, peggio del peggio, arrivano direttamente nel fiume.
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