A Roma spunta il “Trauma-Tomico”: l’opera di street art sul rischio dell’atomica

Roma, nei pensieri di Papa Francesco la drammatica visione di una guerra atomica: è l'ultima opera del Banksy italiano "Sirante"

Roma: l’arte come denuncia, sicuramente è questo il senso che lo street artist italiano a volto coperto e conosciuto come Sirante da alle sue opere, esposte in giro per la Capitale. Sono talvolta rappresentazioni satiriche molto moderne e vivaci, mentre in altri casi, che mostrano appieno la sua bravura tecnica, sono riferimenti molto precisi ad opere classiche e simboliche dei maestri della pittura del Rinascimento, abbinate ai volti dei nostri politici, in modo quantomai critico.

E’ capitato con la rappresentazione/citazione de “I bari di Caravaggio”, con i volti di Di Maio, Salvini e Berlusconi, e di nuovo con Salvini con le sembianze del “San Pietro pentito” del Guercino. Ma stavolta, ad apparire nel bel mezzo di un muro di Via di Ripetta 129, è Papa Francesco colpito, a dire dell’artista, da un trauma-tomico, essendo l’unico che pensa ancora alla pace.

Roma, nei pensieri di Papa Francesco la drammatica visione di una guerra atomica: è l’ultima opera del Banksy italiano “Sirante”

Il Papa sovrastato da un fungo atomico che sembra uscire dalla sua testa come un pensiero fisso e drammatico che lo fa esplodere in lacrime. E’ l’ultima opera dello street artist Sirante, dedicata al tema del conflitto ucraino e del pericolo atomico inevitabilmente collegato a questo incubo, che dura da oltre settanta giorni.

“Papa Francesco colpito da un trauma-tomico essendo l’unico che pensa ancora alla pace”.

Ma di questo nuovo segno, lasciato da quello che viene considerato da molti il Banksy italiano, ci prendiamo la “libertà” di credere che sia soprattutto una critica all’assuefazione del dolore e all’incoscienza di una guerra globale.

E così, da questa lettura tiriamo fuori il senso di Sirante, che riconosce solo nella figura di Papa Francesco quella di un essere spirituale che ha un pensiero di pace per tutta l’umanità, e così costante da fargli venire un Trauma-Tomico.

Quell’immagine è la perfetta rappresentazione delle nostre paure, sempre più legittime, per un conflitto dove possiamo ascoltare un nemico che minaccia un attacco atomico per rideterminare la sua potenza, senza cercare di trovare vie di dialogo, ma dove non nello stesso modo, possiamo ascoltare chi arma la mano della guerra. Ed ecco la solitudine nella disperazione del Papa come simbolo della solitudine dei civili e di chi non può decidere. 

Questo ancora oggi le parole del Papa nell’Angelus, riferendosi alla guerra:

Di fronte alla pazzia della guerra, continuiamo, per favore, a pregare ogni giorno il Rosario per la pace. E preghiamo per i responsabili delle Nazioni, perché non perdano “il fiuto della gente”, che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano, mai”.

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