Migliorano le condizioni di Silvia Antoniozzi. Parliamo della donna di 47 anni di Ladispoli accoltellata dal marito Fabrizio Angeloni la mattina del 21 aprile (leggi qui). Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.
“Questa mattina ho ricevuto una notizia positiva dalla direzione strategica dell’azienda ospedaliera San Camillo di Roma. Silvia, la donna di Ladispoli accoltellata dal marito ha parametri stabili ed in lieve miglioramento ed è stata tolta la dialisi con la ripresa delle attività funzionali – spiega l’assessore D’Amato che prosegue – La prognosi rimane riservata dicono dalla direzione strategica. Facciamo tutti il tifo per Silvia, sperando che presto possa riprendere la piena funzionalità. Un ringraziamento va a tutte le équipe del San Camillo impegnate e che stanno continuamente monitorando l’evoluzione della situazione clinica”.
I medici dell’ospedale San Camillo erano rimasti oltre tre ore in sala operatoria per strappare alla morte Silvia Antoniozzi (leggi qui) cercando di tamponare le ferite provocate dalle tre coltellate. Fabrizio Angeloni ha colpito la moglie allo stomaco e al petto. Coltellate che hanno danneggiato gli organi interni e hanno provocato una grave emorragia.
L’accoltellamento di Silvia Antoniozzi: i fatti
Silvia Antoniozzi, 47 anni, insegnante in una scuola secondaria, aveva deciso di lasciare il marito proprio per le sue sfuriate, divenute sempre più preoccupanti negli ultimi mesi (leggi qui) Così un poco più di un mese fa le loro strade si erano separate: lei aveva deciso di lasciarlo.
Nella prima mattinata del 21 aprile, però, Fabrizio Angeloni è tornato nella casa di via Milano e all’improvviso ha accoltellato sia la moglie che la figlia, una liceale di 17 anni, e poi si è autoinferto dei colpi.
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