Secondo caso di epatite acuta pediatrica scoperta nel Lazio. La segnalazione è arrivata dal Bambino Gesù per una bimba di soli 8 mesi ricoverata.
E’ il secondo caso registrato nel Lazio: la piccola, di 8 mesi, è ricoverata al Bambino Gesù
Solo sabato scorso era emerso un primo episodio a Latina, dove un bambino di 5 anni era stato ricoverato col sospetto di questa forma misteriosa della malattia non riconducibile alle note A, B, C, D ed E.
La bimba ricoverata al Bambino Gesù è probabilmente la più giovane affetta da questa patologia, scoperta nel Regno Unito, e che finora in Italia ha colpito 11 bambini. Dalle prime informazioni sembrerebbe che la paziente stia complessivamente bene anche se sotto stretta osservazione.
“È stato segnalato dal Seresmo, il Servizio regionale delle sorveglianze delle malattie infetti nuovo caso di sospetta epatite acuta a eziologia sconosciuta in una bambina di 8 mesi ora ricoverata in buone condizioni generali“, ad annunciarlo l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
“È in corso un approfondimento dell’indagine epidemiologica. Nessun allarmismo, ma rimane alto il livello di attenzione. Si tratta del secondo caso autoctono nella nostra regione“, ha concluso l’assessore.
“Un’epidemia galoppante”.
L’aumento di casi di epatite acuta registrati nei bambini desta ora preoccupazione anche in Italia.
A dare l’allarme Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria e professoressa ordinaria di Pediatria all’Università di Napoli Federico II.
“Due settimane fa – ha precisato l’esperta – è stata data la notizia al Congresso della Società europea di Gastroenterologia pediatrica. Si è parlato di un cluster di epatite virale acuta in Inghilterra non classificabile da A ad E”.
“Una settimana fa la notizia è diventata di dominio pubblico e altre società scientifiche hanno iniziato la sorveglianza necessaria a identificare nuovi casi in tutto il mondo – ha precisato la dottoressa Staiano – È ancora una fase iniziale e la rete pediatrica nazionale è ben strutturata, però sono allarmata perché i casi rischiano di aumentare. Purtroppo l’epidemia sembra galoppante. Il 5 aprile i casi in Inghilterra erano 10, di cui uno con necessità di trapianto di fegato, e una settimana dopo 74. Si tratta di bambini tra 2 e 5 anni”.
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