Cornelia Erdos è morta mentre si stava recando a lavoro: suo fratello non si da pace e cerca chi l'ha soccorsa e i testimoni dell'assurdo incidente
Fiumicino: dopo il terribile incidente che ieri ha spezzato la vita di una mamma romena di 55 anni mentre camminava a piedi con la sua bici su via dell’Aeroporto, suo fratello Rata Nelut che non si da pace ha lanciato poche ore fa una richiesta d’aiuto al popolo della rete.
Sui gruppi social di Fiumicino, l’uomo ha fatto un appello affinché chi è a conoscenza di qualcosa parli, o anche se non può aiutare, condivida il più possibile il post per cercare la verità sull’assurda dinamica che ha provocato la morte dell’adorata sorella Cornelia Erdos.
Appello poche ore fa di Rata Nelut, il fratello della donna romena di 55 anni deceduta ieri in un tragico sinistro che l’ha vista falciata da un’auto mentre tentava di attraversare Via dell’Aeroporto da via della Scafa in direzione di via Falzarego, per recarsi al secondo lavoro della giornata dove purtroppo non l’hanno vista arrivare.
Il fratello, che stava ancora riposando dopo il turno di notte, subito dopo l’investimento si è precipitato sul posto, ma senza riuscire a capire troppo di quanto tragicamente avvenuto. Per questo ripresa un po’ di lucidità, questa mattina è ricorso ai social che tante volte hanno attivato dei tam tam utili perlomeno a ritrovare dei testimoni. Questo sarebbe di fatto l’intento di Rata Nelut che ieri ha perso senza riuscire a farsi una ragione la sorella Cornelia. Sull’appello poche parole per capire:
“Buon giorno a tutti, sono il fratello della vittima dell’incidente mortale avvenuto ieri in via dell’Aeroporto, chiedo gentilmente se c’è qualcuno che ha visto la dinamica di contattarmi”.
Oggi l’uomo ci ha detto che tra le macchine che si sono fermate in direzione Ostia, c’era quella di una dottoressa che sarebbe stata la prima soccorritrice di Cornelia Erdos:
“Ho saputo che in una delle due macchine che si sono fermate c’era una dottoressa che vorrei rintracciare sia per ringraziarla che per chiederle in qualità di testimone di raccontare cosa è successo. Quando sono arrivato lì – spiega – mi hanno informato sommariamente dei fatti, ma l’unica cosa che ho capito per certo è che chi guidata la 500 bianca che ha tamponato la macchina Kia fino a farla girare su un fianco e prendere in pieno mia sorella, correva così forte che non è nemmeno riuscita a rallentare“.
A bordo della Kia c’erano infatti quattro persone, che incredule e disperate, secondo quanto raccontato dall’uomo, sarebbero rimaste lì fino all’ultimo per rendersi utili, distrutte per quanto accaduto, nonostante il fatto che chi era alla guida è riuscito a frenare e addirittura a fermarsi al momento dell’attraversamento della 55enne.
L’uomo ha riferito che la salma della sorella è a disposizione delle Autorità ma non è ancora stato stabilito se verrà fatta l’autopsia, ma sarà ora solo questione di giorni per capire quando svolgere le esequie:
“Mi sono interrogato su cosa stesse combinando la persona alla guida del veicolo che procedendo sparato è stato capace di far girare un’auto con quattro persone a bordo falciando mia sorella. Mi atterrisce il pensiero che forse si era solo distratta guardando il telefonino. Troppe volte è successo – ma questo in pochi secondo ha creato la distruzione intorno, mia sorella che non c’è più e cinque persone estranee alla famiglia alle quali la vita è cambiata è si è trasformata in un inferno in un attimo. A noi non resta che piangerla – ha concluso l’uomo”.
La 55enne lascia anche due figli maschi di 30 e 33 anni che attualmente vivono in Romania cercando di lavorare in questo periodo di crisi, la donna infatti aveva per loro la preoccupazione che non ce la facessero con le spese, e gli inviava un aiuto economico lavorando nelle pulizie da mattina a sera.
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