Roma, in aumento il fenomeno dello spaccio nella Capitale: in poche ore otto arresti e il sequestro di oltre 300 grammi di cocaina
Roma: sono state otto le persone arrestate nelle ultime 24 ore dalla Polizia di Stato a seguito dei controlli antidroga effettuati in varie zone della Capitale. Sequestrati oltre 300 grammi di droga e 2000 euro circa, proventi dell’attività di spaccio. I dettagli
Dal centro di Roma alla periferia, il fenomeno dello spaccio di stupefacenti ha ripreso purtroppo a pieno ritmo nella Capitale. L’azione di controllo effettuata dalla Polizia di Stato ha già portato dall’inizio del weekend all’arresto di otto persone colte il flagranza di reato.
Tra gli arresti, quello di un 37enne italiano che utilizzava la sua auto come base operativa nella zona di Porta Pia. Gli agenti del Commissariato di zona, lo hanno intercettato proprio mentre cedeva cocaina ad un cliente. L’uomo aveva anche nascosto nella sua autovettura oltre 16 grammi di cocaina, e centinaia di euro, risultato dell’attività illecita. Con la perquisizione domiciliare, altro quantitativo di cocaina è stato trovato in possesso dell’uomo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Altri due arresti nelle stesse ore, sono stati effettuati nel quartiere Casilino, dove due cittadini italiani, di 44 e 20 anni in concorso tra di loro avevano organizzato l’attività di spaccio con un’azione diversiva per non dare nell’occhio. Il più giovane dei due intratteneva i clienti in attesa di comprare, mentre il 44enne forniva la sostanza alla clientela. Per entrambi è scattato l’arresto con la misura dell’obbligo di presentazione alla P.G..
E’ stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e violenza e resistenza a pubblico ufficiale, il 56enne che dopo avere litigato con un residente del suo condominio si è scagliato contro gli agenti che tentavano di bloccarlo. Gli operanti sono poi riusciti ad entrare nel suo appartamento trovandovi circa 8 grammi di droga e oltre mille euro in contanti. L’uomo è stato arrestato.
Nel rispetto dei diritti degli indagati, e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, questi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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