Ventisette anni a Valerio Del Grosso, 25 ciascuno per Paolo Pirino e Marcello De Propris. E 3 anni ad Anastasiya Kylemnyk, l’allora fidanzata. Assolto Armando De Propris. Sono le decisioni in primo grado della corte d’Assise di Roma per l’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni ucciso il 23 ottobre all’Appio Latino. Pene tutte più basse di quelle chieste dalla procura, arrivate nella serata di oggi, 29 marzo, dopo 8 ore di camera di consiglio.
Il pm Giulia Guccione, pur contestando la stessa accusa di concorso in omicidio volontario aggravato, aveva distinto le responsabilità dei tre imputati ed aveva chiesto ergastolo per Del Grosso, autore materiale del delitto, e trent’anni a testa per Pirino (che partecipò alla rapina, aggredendo Anastasiya e guidando l’auto durante la fuga) e Marcello De Propris, che fornì la pistola e aderì al progetto di rubare lo zaino della fidanzata di Sacchi contenente 70mila euro per comprare la droga.
Quanto ad Anastasiya Kylemnyk, la 26enne ucraina allora fidanzata con Luca Sacchi, che si trovava nella posizione di essere sia imputata per lo spaccio che parte lesa per la rapina della droga subita, il pm Guccione aveva chiarito nella sua requisitoria che se non fosse stata anche lei indagata per droga e dunque con la facoltà di mentire per scagionarsi, sarebbe potuta essere accusata anche di favoreggiamento nell’omicidio avendo depistato le indagini con ripetute versioni smentite ripetutamente dai fatti.
In aula, in lacrime, i genitori di Luca Sacchi.“Ci riteniamo soddisfatti, non c’è stato l’ergastolo ma 27 anni sono tanti. È stata fatta giustizia. Di Anastasiya non so più che dire, da lei mai una parola. In aula con noi si è scusato solo Armando De Propris, lei no” ha detto Alfonso Sacchi, padre di Luca. La mamma: “Ergastolo dato a noi. Luca morto per aiutare Anastasiya”.
“Questa è stata una storia paradossale in cui la vittima è stata fatta passare per l’accusato“, aveva detto nella requisitoria il pm Guccione. L’omicidio di Luca Sacchi si è infatti consumato nell’ambito di una trattativa intercorsa tra Luca Princi, amico di Sacchi e condannato in abbreviato a 4 anni e 4 mesi per violazione della legge sulla droga, e un gruppo di pusher del quartiere San Basilio.
Princi avrebbe infatti messo nello zainetto che quella notte Anastasiya aveva con sé i 70mila euro necessari all’acquisto di droga, di hashish. Denaro e sostanza stupefacente mai trovati.
Anche per questo il pm aveva affermato di non sapere perché Sacchi è stato ucciso. “Il motivo a me ad oggi sfugge. Lo zaino era nelle mani di Pirino. Il grilletto è stato premuto da Valerio Del Grosso con gratuita violenza…non c’era motivo. Il proiettile ha trapassato la testa di Luca e non gli ha lasciato scampo”.
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