In azione tra Ostia e Roma una banda di truffatori che dopo aver coinvolto giovani disoccupati con la promessa di far attivare delle start up con finanziamenti statali a fondo perduto ne carpivano dati e documenti per accaparrarsi invece accrediti da centinaia di migliaia di euro per cessioni di credito su appalti fittizi.
Sul litorale i truffatori della cessione del credito operavano almeno in sette: un presunto commercialista, un funzionario delle Poste, due dipendenti di una agenzia di servizi del X municipio e due trentenni, sembra di Corviale, con il compito di agganciare le vittime.
I due avrebbero agito in particolar modo agito in una sala giochi vicino alla stazione Lido Centro. Del caso si sta occupando il nucleo operativo della guardia di Finanza di Ostia.
Tra i truffati – ora assistito dall’avvocato di Ostia Guido Pascucci – un ventenne ucraino, che lavora in Italia come manovale da anni e ora ospita i parenti fuggiti dalla guerra, raggirato lo scorso settembre con la promessa di poter attivare con un aiuto statale di circa 15 mila euro una piccola ditta individuale.
Il giovane invece ha ora scoperto che i suoi dati e anche il conto fatto attivare presso le Poste italiane dai truffatori erano stati utilizzati per accaparrarsi somme derivanti dalla cessione di credito per 440mila euro per finti lavori edili.
Una scoperta casuale: in occasione di una richiesta di sussidi ha scoperto che sul conto attivato per la “ditta” erano transitati 440mila euro che ovviamente erano stati ottenuti e rigirati su altri conti a sua insaputa. Il presunto commercialista – che lo aveva ricevuto in zona Portuense – infatti si era trattenuto tutte le chiavi di accesso, le password e le card per gestire autonomamente la promessa attivazione della ditta.
“Sono almeno cinque le vittime che sto assistendo”, spiega l’avvocato Pascucci, “Vittime però non di un unico raggiro, ma di cinque episodi di truffe. Tutte messe a punto dalla stessa organizzazione criminale che abbiamo denunciato”.
Le truffe, secondo il penalista, si sarebbero consumate tutte prima dell’entrata in vigore del decreto congruità dei lavori dello scorso febbraio.
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