Immagine di repertorio.
Mani legate o testa nell'acqua ghiacciata: le punizioni sono cominciate dall'età di 9 anni per una liceale costretta a studiare anche 12 ore al giorno
Punizioni agghiaccianti in caso di voti inferiori al dieci: liceale di Ponte Milvio fa arrestare la madre, una professionista di origine cinese. La donna, 37 anni, è finita agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati, qualche giorno fa; mentre la figlia è stata affidata al padre.
Mani legate o la testa dentro la bacinella con l’acqua ghiacciata: ogni volta che non portava a casa un voto altissimo scattavano punizioni e vessazioni gravissime. Minacce, percosse e castighi che si sono ripetute da quando aveva 9 anni. A quindici anni la decisione di denunciare. Il gip Mara Mattioli che ha firmato l’arresto, sollecitato dal sostituto procuratore Antonio Verdi, parla di “punizioni agghiaccianti”.
È stata proprio da uno di questi episodi che la storia è emersa. La ragazzina, durante le lezioni private serali con una professoressa di spagnolo, si sarebbe accasciata più volte sul quaderno in un caso fino ad addormentarsi. Davanti alla lezione fissata per le sette di sera la studentessa crollava.
Sollecitata dall’insegnante la quindicenne si è sfogata raccontando il regime quasi militare con la quale era costretta a studiare 12 ore al giorno, tra lezioni scolastiche, corsi extra, e per prepararsi alle interrogazioni. In caso di voti sotto al dieci – sarebbe stato poco tollerato anche il nove – alla ragazza non sarebbe stato concesso nemmeno di dormire, punizione questa alternativa alle botte, comunque contemplate.
Il caso è finito sulla scrivania del pm Verdi, del pool antiviolenza, dopo che l’insegnante di spagnolo ha segnalato il caso al Telefono azzurro, raccontando lo sfogo della studentessa che una volta chiamata ha confermato tutto, facendo aprire l’indagine.
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