Sanità

Colpo di coda del Covid: “Vigilanza per salvare la Pasqua”

Nell'ultimo mese raddoppiata l'incidenza dei nuovi casi Covid

Colpo di coda del Covid. Nell’ultimo mese la “coda” della quarta ondata ha fatto registrare il raddoppio dell’incidenza dei nuovi casi, passando da una media nazionale di 382 nuovi casi ogni 100.000 abitanti a 723 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.

Nell’ultimo mese raddoppiata l’incidenza dei nuovi casi Covid

Negli ultimi sette giorni, il valore più alto è stato registrato in Umbria che segna 1.383 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, seguita dalla Puglia con 1.170 nuovi casi ogni 100.000 abitanti.È quanto emerge dall’ultimo Report Covid dell’Alta scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica (Altems).

Negli ultimi 30 giorni i nuovi casi settimanali sono raddoppiati – afferma il direttore Altems Americo Cicchetti – registrando un maggior numero di nuovi positivi (+12%) pari a +1,5 milioni di infetti. Tale dato risulta preoccupante in vista di un rallentamento sia dello stato emergenziale che avverrà a fine mese sia delle misure cautelative da rispettare, come la mascherina nei luoghi chiusi. È proprio di ieri, conclude Cicchetti, il monito all’Italia e ad altri Paesi Ue dell’Organizzazione mondiale della Sanità a non dare per scontato la fine del virus e ad affrettarsi”.

Meglio la situazione a Roma, nonostante il picco

Nel Lazio, secondo il report settimanale della Fondazione Gimbe, il Covid fa registrare un aumento del 32% dei casi negli ultimi sette giorni, per precisione tra il 16 e il 22 marzo.

Non solo, quattro delle cinque province superano i mille contagi ogni 100mila abitanti (la media regionale è di 1.893): si tratta di Rieti, che si attesta a 1.336 (il 42,3% in più rispetto alla rilevazione precedente), Latina a 1.178 (+35,2%), Frosinone a 1.172 (+29,6%) e Viterbo, con 1.001 (+31,4%).

Resta sotto il migliaio soltanto Roma, che è a 985 (ma pur sempre con un aumento del 31,4% su base settimanale).

Per quanto riguarda la rete ospedaliera sono “sopra soglia di saturazione i posti letto occupati da pazienti Covid in area medica (16,8%)- rileva il rapporto Gimbe -, mentre sono sotto soglia quelli in terapia intensiva (7,6%)”.

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