Arrestati due tunisini di 17 e 18 anni con l'accusa di aver rapinato e violentato per strada un minorenne
Prima la rapina e la violenza in un parcheggio di un 17enne poi, trascinata nella sua casa la vittima sotto la minaccia di un coltello, orribili abusi sulla madre. Ha uno sfondo horror e agghiacciante, da Arancia meccanica e ancora del tutto da definire, l’aggressione che all’alba di domenica 20 marzo ha portato all’arresto di due minorenni di nazionalità tunisina di 16 e 17 anni con l’accusa di rapina aggravata e violenza sessuale plurima.
Per ora la ricostruzione è questa. Alle 3.30 nella notte tra sabato e domenica un diciassettenne di Casal Monastero viene avvicinato dai due coetanei: è solo in un parcheggio di Centocelle e sta per risalire sulla sua microcar per tornare a casa. I due gli puntano un coltello e sotto minaccia lo costringono a consegnare il cellulare e i soldi che ha in tasca, dieci euro. Dopo la rapina, gli abusi, in strada.
I due ragazzini tunisini – ospiti in un centro di accoglienza per minori – però, pare che puntassero a racimolare più soldi e a finire la serata mettendo a segno altre “bravate”. Sempre col coltello puntato – secondo la ricostruzione del 17enne romano – i due amici tunisini salgono sulla mircocar della vittima e lo costringono ad andare a casa per farsi consegnare altro denaro.
Qui – in base alle indiscrezioni trapelate – avviene la seconda rapina e la seconda violenza. Tenendo sotto scacco il ragazzino già abusato, infatti, i due minorenni si sarebbero fatti consegnare duecento euro per poi costringere a subire abusi anche la madre, una professionista di cinquant’anni, in quel momento sola a casa.
Ad allertare la sala operativa della questura il papà del ragazzo, fuori per lavoro ma subito informato dai familiari. I poliziotti del commissariato Viminale – ricevuta la segnalazione – hanno geolocalizzato il cellulare rubato in via dell’Amba Aradam e rintracciato i due presunti baby rapinatori e violentatori.
Sul caso sta indagando la procura dei minori. Domani 22 marzo, i due minorenni tunisini arrestati dovrebbero essere ascoltati.
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