Grande Roma

Roma, risparmio energetico: uffici meno caldi e città a luci spente

Roma, termosifoni e luci spente per il caro bollette: nessuna misura sui trasporti mentre potrebbero spegnersi i monumenti della Capitale

Roma: dalla riduzione di due gradi negli impianti di riscaldamento negli edifici del Comune, allo spegnimento del riscaldamento per almeno un paio di ore al giorno nelle sedi della Regione, e fino ad anticipare la chiusura definitiva degli stessi di almeno due settimane per edifici comunali e società partecipate. Ecco le linee guida discusse ieri nella riunione tecnica per stabilire l’austerity energetica.

Termosifoni e luci spente per il caro bollette: nessuna misura sui trasporti mentre potrebbero spegnersi i monumenti della Capitale

Termosifoni spenti in una primavera appena accennata in cui è però è necessario fare i conti con il caro prezzi, un’altra conseguenza della guerra che al momento non impone ai cittadini di spegnere i termosifoni, ma certamente li invita al risparmio energetico.

L’orientamento del Comune, in base a quanto è stato oggetto di scambio nella riunione tecnica di ieri, tra Gualtieri, assessori competenti, Acea e altre strutture tecniche, porterà alla probabile ordinanza per ridurre di circa due gradi la temperatura degli impianti di riscaldamento negli edifici pubblici e privati. Ai dipendenti è chiesta la massima attenzione nello spegnimento delle luci e di tutte le fonti di energia.

La misura si va ad aggiungere alla riduzione già stabilita per le strutture regionali di due gradi e due ore al giorno e alla quale seguirà sul fronte cittadini, al momento solo una campagna di sensibilizzazione dei romani, che forse arriverà ma comunque a poca distanza dal periodo in cui, come da sempre previsto, anche i cittadini dovranno spegnere gli impianti domestici.

L’accensione degli impianti di riscaldamento come noto è infatti prevista per un periodo di c.a. 5 mesi, ossia dal 1 novembre 2021 per una durata (max) giornaliera di 12 ore, ma termina il 15 aprile.

Nel piano, è previsto forse anche lo spegnimento simbolico di alcuni monumenti della Capitale mentre la Regione si mantiene cauta. per motivi altrettanto noti (leggi qui), al riguardo della riduzione del servizio dei trasporti, come misura per il razionamento del gasolio.

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