Nell'ambulatorio i migranti potranno effettuare screening gratuiti; l’Ucraina è considerata a alto rischio Tbc
Attivato all’ospedale Spallanzani un ambulatorio per lo screening della tubercolosi rivolto in particolari ai migranti ucraini. Lo ha reso noto oggi l’assessorato regionale alla Sanità.
“Sta proseguendo la campagna di vaccinazione #Covid e pediatrica con una buona adesione rivolta ai profughi provenienti dall’Ucraina e al momento non ci vengono segnalate criticità“, ha premesso l’assessore Alessio D’Amato, precisando poi “poiché l’Ucraina è stata inserita dalla World Health Organization (WHO) tra i paesi ad elevata endemia di tubercolosi (TBC), è stato istituito presso l’INMI Spallanzani un ambulatorio dedicato alla sorveglianza per la tubercolosi dei migranti“.
Ai profughi verrà somministrato un apposito questionario di screening con l’obiettivo di ridurre il ritardo diagnostico nella popolazione rifugiata, di prevenire l’acquisizione di farmacoresistenza e di ridurre la trasmissione.
Intanto lavora a pieno ritmo l’hub allestito alla stazione Termini in cui gli ucraini in fuga dalla guerra, per lo più donne e bambini stremati dal viaggio e dalla paura della guerra, vengono sottoposti alla vaccinazione anti Covid. Il punto sanitario è gestito dalla Asl e dalla Croce Rossa Italiana ed ha già proceduto alla somministrazione di diverse centinaia di dosi. Il tutto con accesso libero e gratuito.
Non solo aiuti umanitari, quindi, per cui si sono attivati in tutto il Lazio migliaia di punti di raccolta da parte di associazioni e parrocchie. A Roma e più in generale nel Lazio si vogliono tenere alte anche le cautele sulla pandemia da Covid ed ora anche prevenire un eventuale rischio di contagio da tubercolosi.
La popolazione ucraina protetta dal vaccino con doppia dose contro il Covid si attesta sul 34,5%.
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