A Roma, la disobbedienza nell'arte nelle "opere" scarabocchio dei Maestri della pittura dal Rinascimento all'arte contemporanea
Roma e Parigi rinnovano la loro promessa di scambio artistico e culturale ancora una volta a Villa Medici, dove fino al 22 maggio 2022, 300 opere originali che vanno dal Rinascimento all’epoca contemporanea, affrontano le molteplici sfaccettature dello scarabocchio in ambito artistico, diventando le protagoniste della mostra “Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly.
Il “Gribouillage” (lo scarabocchio), uno degli aspetti più sconosciuti e meno controllati della pratica del disegno è messo in luce in questa mostra romana di inizio primavera prodotta e organizzata dall’Accademia di Francia a Villa Medici e i Beaux-Arts di Parigi.
Dagli schizzi che imbrattano il retro dei dipinti, agli scarabocchi che diventano vera e propria arte, l’esposizione in corso mostra come tutte queste pratiche grafiche, sperimentali, trasgressive, regressive e liberatorie, abbiano sempre tentato di non obbedire a nessuna regola, e da sempre scandito la storia della creazione artistica.
L’arte è fatta di disobbedienza, e lo sapevano bene i Maestri del Rinascimento, che per liberarsi dai vincoli del Disegno poi detto “accademico”, hanno prodotto forme grafiche libere, istintive e gestuali, che evocavano i disegni rudimentali dei bambini, o divagazioni calligrafiche ai margini dei manoscritti, e ancora i graffiti di mani anonime che ricoprono i muri delle città. Mentre dell’illustre Michelangelo si narra addirittura, che si divertisse ad imitare i personaggi (fantocci), disegnandoli maldestramente sulle facciate fiorentine. Insomma un writer dissidente ante litteram.
Era Picasso, ad affermare poi: “Mi ci è voluta una vita intera per disegnare come i bambini”. Ecco pertanto come l’esposizione di Villa Medici, riunisce ed esplora, come per trovare un nuovo segnale dal passato della nostra società attuale, questo lato nascosto del fare artistico, invitando i visitatori a spostare lo sguardo sul retro dei dipinti o sulle pareti della bottega, al margine dei disegni o sotto gli affreschi staccati.
Proponendo accostamenti inediti tra le opere dei maestri della prima modernità, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Pontormo, Tiziano, Bernini, e quelle di noti artisti moderni e contemporanei, Picasso, Dubuffet, Henri Michaux, Helen Levitt, Cy Twombly, Basquiat, Luigi Pericle, la mostra pone l’arte dello scarabocchiare al centro della pratica artistica.
La mostra, co-prodotta con i Beaux-Arts di Parigi, è il risultato di un lavoro di coordinazione internazionale su ampia scala, che si avvale del sostegno del Centre Pompidou di Parigi e una partnership con l’Istituto Centrale per la Grafica a Roma, contando su notevoli prestiti concessi da prestigiose istituzioni italiane ed europee, tra cui: Galleria degli Uffizi, Firenze; Gallerie dell’Accademia, Venezia; Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli; Biblioteca Reale, Torino; Opera Primaziale Pisana, Pisa; Musée du Louvre, Parigi; Staatliche Museen, Berlino; Museu Nacional Soares dos Reis, Porto; Bibliothèque Sainte-Geneviève, Parigi; Casa Buonarroti, Firenze; Archivio Nazionale di Stato, Roma; Musée du Petit Palais, Parigi.
L’esposizione romana che presenta circa 150 opere che associano opere rinascimentali e contemporanee, mostra in esclusiva alcuni prestiti eccezionali: lo straordinario palinsesto di disegni tracciati sul retro del Trittico della Madonna di Giovanni Bellini, conservato alle Gallerie dell’Accademia a Venezia, che il pubblico avrà l’occasione di scoprire per la prima volta, così come i disegni di Benozzo Gozzoli, Fra Bartolomeo, Michelangelo, Pontormo, Tiziano, Taddeo Zuccari, ma anche le opere dei Carraci, di Simone Cantarini, Algardi, Bernini provenienti dalle più importanti collezioni italiane; o ancora la testa grottesca di Leonardo da Vinci, data in prestito dai Beaux-Arts di Parigi; e il taccuino di Delacroix conservato all’Istituto nazionale di storia dell’arte di Parigi (INHA).
In entrambe le mostre di Roma e Parigi, è poi presente un nucleo di opere comuni, che include le porzioni di pareti staccate della bottega di Mino da Fiesole o dell’atelier di Giacometti; il Ritratto del Fanciullo con disegno di Giovanni Francesco Caroto; le fotografie di Brassaï e di Helen Levitt così come le varie opere emblematiche di Cy Twombly, di Asger Jorn, del gruppo Cobra, di Luigi Pericle e di altri maestri della modernità come Giacomo Balla.
Per informazioni, consultare il sito di Villa Medici Accademia di Francia a Roma.
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