Grande Roma

A Roma nasce “Cuore”, super ospedale per le malattie cardiovascolari (VIDEO)

Sorgerà immerso nel verde, all’interno del campus dell’Università Cattolica-Fondazione Policlinico Gemelli

A Roma nasce Cuore, un ospedale innovativo e a sei piani super specialistico per le patologie cardiovascolari. Sorgerà in via della Pineta Sacchetti, immerso nel verde, all’interno del campus dell’Università Cattolica-Fondazione Policlinico Gemelli.

Sorgerà immerso nel verde, all’interno del campus dell’Università Cattolica-Fondazione Policlinico Gemelli

Tre anni i tempi di realizzazione garantiscono la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS, l’Università Cattolica, l’Istituto Toniolo, in partnership con Fondazione Roma, ideatori e finanziatori del progetto. Viene presentato così. Un ospedale venuto dal futuro, tutto costruito intorno al cuore dei pazienti e innovativo non solo per le tecnologie e la struttura, green, ma soprattutto per il modello organizzativo dell’offerta di cura, unico nel nostro Paese e tra i pochi al mondo che strizza l’occhio alla sanità di domani.

I numeri

I sei piani di CUORE – acronimo di Cardiovascular Unique Offer ReEngineered – ospiteranno 104 posti letto di degenza ordinaria e 29 di terapia intensiva, 24 ambulatori multidisciplinari, 10 sale operatorie (2 delle quali ‘ibride’, dotate di angiografo multiassiale robotizzato), un reparto di diagnostica con una risonanza magnetica e una TAC per l’imaging cardiovascolare. Grande attenzione verrà data alla telemedicina, con ambulatori attrezzati per le visite da remoto in realtà aumentata. Il ‘cuore’ del centro sarà una ‘sala dei bottoni’ (Command Center) che ospiterà personale sanitario, analytics e potere decisionale per guidare in tempo reale il percorso di cura, l’allocazione degli asset e prendere decisioni tempestive.

Colori e denari

CUORE è l’acronimo di Cardiovascular Unique Offer Reengineered. Il logo unisce i quattro autori di questo progetto: il giglio come speranza che riprende la circolazione del cuore, i colori del Gemelli, della Fondazione Roma e il crocifisso al centro che rappresenta la religiosità e unisce tutti i soggetti coinvolti. Una struttura innovativa, pensata completamente intorno alla cura del paziente. 70 milioni complessivi di investimento, 45 per l’edificazione e 25 per le tecnologie e le apparecchiature destinate all’assistenza.

“Un polo super specialistico”

«‘CUORE’ sarà un centro costruito su misura dei pazienti che offrirà non solo assistenza clinica e chirurgica di altissimo livello, ma rappresenterà anche una palestra di formazione per tanti specializzandi e giovani medici – afferma Carlo Fratta Pasini, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli -. Sarà inoltre un importante centro di ricerca in medicina cardiovascolare, grazie alle expertise che lo popoleranno e ai grandi numeri di pazienti che transiteranno presso gli ambulatori e i reparti di questo centro dalla concezione innovativa. Una sintesi dell’anima clinica, universitaria e della visione rappresentate, rispettivamente, dalla Fondazione Policlinico Gemelli, dalla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Ateneo che durante i suoi 100 anni di vita ne è sempre stato garante delle scelte strategiche e culturali, oltre che degli indirizzi ideali e formativi

Abbiamo deciso di progettare una nuova struttura, disegnata su un modello sanitario innovativo, definito value-based, che mette al centro il malato nella qualità delle cure in tutte le fasi del ricovero ospedaliero”, precisa il professor Massimo Massetti, Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Gemelli e ordinario di Chirurgia cardiaca all’Università Cattolica, campus di Roma – Con ‘CUORE’, il modello delle cure cambia il paradigma, grazie ad un’organizzazione centrata sul paziente e il suo problema di salute, anziché sulle diverse prestazioni. Le tecnologie più innovative, insieme alle migliori competenze specialistiche, ruoteranno intorno al paziente che sarà curato seguendo un percorso clinico-assistenziale condiviso e inspirato alle linee guida internazionali.”

«Una volta a regime – conclude il professor Massetti – CUORE garantirà un’attività di tutto rilievo. Le nostre previsioni di minima sono di effettuare ogni anno duemila angioplastiche, 400 procedure transcatetere su valvole e vizi congeniti, 150 angioplastiche carotidee o periferiche, 4mila coronarografie/cateterismi cardiaci, 800 impianti di device, 200 sostituzioni di pacemaker e loop recorder, 800 studi elettrofisiologici (con eventuali ablazioni), mille interventi cardiochirurgici, 350 interventi di chirurgia vascolare open e 200 endovascolari

Il modellino di come sarà Cuore, il nuovo ospedale per la cura delle malattie cardiocircolatorie di fianco al Policlinico Gemelli di Roma

I numeri delle malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia. Secondo gli ultimi dati ISTAT (2018) in Italia sono stati registrati 220.456 decessi per malattie del sistema circolatorio (96.017 maschi e 124.439 femmine); di questi, 62.434 per malattie ischemiche del cuore (32.765 maschi e 29.669 femmine), tra i quali 20.739 casi di infarto acuto del miocardio (11.792 maschi e 8.947 femmine) e 55.434 alle malattie cerebrovascolari (22.062 maschi e 33.372 femmine). 

Le malattie ischemiche del cuore, le altre malattie del cuore e le malattie cerebrovascolari rappresentano le prime tre cause di morte in Italia (27,1% di tutti i decessi nel 2018), anche se i loro tassi di mortalità si sono ridotti nei 15 anni, dal 2003 al 2018. Negli uomini la mortalità è trascurabile fino a 40 anni, emerge a 40 -50 anni, per poi crescere in maniera esponenziale negli anni successivi; nelle donne si manifesta circa 10 anni dopo, a partire dai 60 anni e cresce rapidamente dopo i 70 anni. 

In Italia le malattie dell’apparato cardiocircolatorio rappresentano la principale causa di ricovero; nel 2019 si sono registrate per queste patologie 863.505 dimissioni (il 14,3% del totale) e oltre 6,2 milioni di giornate di degenza. L’insufficienza cardiaca è la seconda causa assoluta di ricovero (174.560 dimessi, 2,9% di tutti i ricoveri), dopo l’insufficienza respiratoria/arresto respiratorio.

(Fonte: Prevenzione delle malattie cardiovascolari lungo il corso della vita, Ministero della Salute – Alleanza Italiana per le Malattie cardio-cerebrovascolari).

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