Per la Cassazione gli spari contro Manuel Bortuzzo non furono “premeditati”

Verso una riduzione della pena per la coppia di rei confessi di tentato omicidio contro Manuel Bortuzzo che rischiò la vita restando paralizzato alle gambe  

Manuel Bortuzzo Aldo Montano

Gli hanno sparato senza un motivo e dopo essere andati a recuperare la pistola per vendicarsi di altri ma per la Cassazione non è stato un gesto “premeditato. E quindi per gli autori del tentato omicidio di Manuel Bortuzzo, nuotatore speranza del team azzurro rimasto paralizzato, si potrebbe anche configurare uno sconto di pena. Per quel fatto i due autori, rei confessi, sono stati condannati in appello a 14 anni e 6 mesi di reclusione.

Verso una riduzione della pena per la coppia di rei confessi di tentato omicidio contro Manuel Bortuzzo che rischiò la vita restando paralizzato alle gambe

Sono le sorprendenti conclusioni alle quali sono arrivati i giudici della Corte di Cassazione che ieri hanno reso note le motivazioni dell’annullamento con rinvio della condanna arrivata il 14 dicembre scorso. I fatti si riferiscono all’attentato omicidiario avvenuto la notte del 3 febbraio 2019 all’Axa da parte di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, rei confessi, contro la persona di Manuel Bortuzzo che all’età di 20 anni, per quel colpo di pistola, ha perso l’uso delle gambe. E ha dovuto dare l’addio alla sua carriera di nuotatore, probabile olimpionico.

«Dall’analisi delle motivazione» della sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma, secondo i giudici della Cassazione «emerge chiaramente la stretta correlazione, nella genesi della volontà omicidiaria, tra l’azione punitiva posta in essere dai due complici e la rissa, consumata poco tempo prima».

A giudizio degli ‘ermellini’, infatti, i circa 40 minuti trascorsi tra il termine della rissa avvenuta nel pub di piazza Eschilo nella quale i due imputati erano rimasti «soccombenti», e l’azione «omicidiaria» nei confronti di Bortuzzo, casualmente presente vicino al pub, sono un lasso di tempo di reazione troppo breve per parlare di premeditazione. Considerato anche che i due imputati, dei quali Bazzano già noto per furto e rapine, al termine della rissa col proposito di ‘vendicarsi’ del gruppo ‘antagonista’ sono andati a prendere lo scooter parcheggiato nelle vicinanze e anche la pistola che era in un posto nascosto.

«Sotto il profilo logico giuridico – scrivono gli ‘ermellini’ – appare assolutamente problematico individuare, nella situazione descritta, un lasso di tempo apprezzabile nel corso del quale gli imputati potessero essere indotti a una ponderata riflessione sulla decisione appena assunta, vincendo l’azione inibitrice di eventuali remore morali o legate al timore delle conseguenze delle proprie azioni, in particolare in ragione della presenza delle Forze dell’Ordine».

Insomma non ci sarebbe stato il tempo per la premeditazione del delitto. E il solo pensarlo, evidentemente, non costituisce una decisione premeditata. «Tanto più che in realtà – prosegue la sentenza – l’azione era avvenuta dall’altra parte della piazza e non davanti» agli agenti intervenuti a seguito della rissa «e che un’azione realizzata a mente fredda e animo pacato avrebbe più verosimilmente postulato che i due imputati avessero individuato taluno» dei partecipanti alla rissa dalla quale erano usciti ‘sconfitti’ «e lo avessero colpito una volta che la Polizia si fosse allontanata dalle vicinanze del pub».

«E ovviamente – sottolinea il verdetto rinviando tutto all’esame di un nuovo appello bis – una volta affermato il deficit che caratterizza, nel caso qui esaminato, l’elemento cronologico della premeditazione, anche quello ideologico perde di sostanziale significato, essendo ben possibile mantenere il proposito criminoso, per un lasso temporale contenuto, pur in assenza delle condizioni per configurare l’aggravante» delle premeditazione.

La sentenza della Cassazione non è vincolante: il giudice del rinvio avrà «pieno potere di valutazione discrezionale», ma se escludesse la premeditazione occorrerà rideterminare la pena base e aprire alla concessione delle attenuanti generiche.

Per Bazzano e Marinelli, l’appello aveva già ridotto l‘iniziale condanna a 16 anni di reclusione in quanto era caduta l’accusa di tentato omicidio anche nei confronti della ragazza che era con Bortuzzo e che per caso non fu colpita dagli spari.

Manuel Bortuzzo a Ostia

Intanto, come segnala Il Messaggero (foto Mino Ippoliti), venerdì scorso, finita l’avventura del Grande Fratello VIP, Manuel Bortuzzo e l’ex medaglia olimpica di scherma Aldo Montano erano a Ostia per uno shooting fotografico. La coppia di atleti resa ancora più famosa dal programma televisivo Mediaset nel set allestito sul Pontile, davanti all’obiettivo, si è mostrata affettuosa confermando il forte affiatamento come si era già visto nel piccolo schermo.