Giallo sulla morte di Paolo Moroni, ucciso ad Amsterdam

L’informatico italiano trovato senza vita nel suo appartamento dopo che i genitori allarmati dal suo silenzio si erano rivolti alla polizia

amsterdam

E’ un giallo la morte di Paolo Moroni, 42 anni, ingegnere informatico originario di Allumiere, trovato cadavere nella sua abitazione di Amsterdam, città olandese dove si era trasferito per lavoro. Al momento si sa solo che è stato ucciso e non si conoscono altri particolari.

L’informatico italiano trovato senza vita nel suo appartamento dopo che i genitori, allarmati dal suo silenzio, si erano rivolti alla polizia

Da qualche giorno non si avevano più sue notizie e i suoi familiari, allarmati, avevano allertato la Polizia olandese che ha fatto la drammatica scoperta. Una morte avvolta nel mistero. Agli investigatori i familiari di Paolo Moroni hanno raccontato che fino a una settimana fa, al telefono, «era tranquillo». Non c’era nulla nel suo atteggiamento che lasciasse presagire timori o preoccupazione.

Sulla vicenda sta indagando la polizia olandese, mentre in Italia l’indagine è stata affidata ai carabinieri di Civitavecchia. Dalle prime informazioni si ipotizza una morte violenta, lasciando dunque la pista dell’omicidio come quella più accreditata. Presto dovrebbe anche arrivare un fascicolo sul tavolo della procura di Roma. La Farnesina non ha fornito altri particolari, probabilmente perchè gli investigatori avrebbero forti sospetti sul responsabile dell’omicidio.

Tutta la comunità di Allumiere, piccolo centro alle porte di Civitavecchia dove la famiglia Moroni è molto conosciuta, è sotto shock. «Siamo distrutti,. è stato un fulmine a ciel sereno, una vera tragedia», il commento del sindaco, Antonio Pasquini.

Paolo Moroni era tornato ad Amsterdam solo una decina di giorni fa, dopo aver passato le feste ad Allumiere insieme con la famiglia, che gestisce un ristorante molto affermato in paese. Viveva in via Voc, al civico 84, una zona centrale di Amsterdam vicina al porto. «Ad Allumiere, con le belle giornate, lo si vedeva spesso sulle scale con il computer a lavorare in smartworking», racconta il sindaco. Paolo da sempre si era distinto per il suo talento e la sua passione per numeri e tecnologia. Qualche anno fa, dopo la laurea alla Sapienza e il master all’Università della Svizzera italiana, aveva deciso di tentare la carta Olanda. Una carriera da sviluppatore e ingegnere informatico, passando anche per l’azienda di monopattini Dott fino ad arrivare alla giovanissima startup Hymn, per la quale stava ancora lavorando.

«Era il nostro fiore all’occhiello, poteva essere un orgoglio italiano e internazionale», aggiunge il primo cittadino dopo aver fatto visita ai familiari della vittima. «Sono persone davvero impagabili – racconta – si sono sempre spesi per chi sta peggio anche durante il Covid quando hanno messo a disposizione pasti gratuiti per i più bisognosi». Già in passato la famiglia è stata travolta da due lutti improvvisi. Uno degli zii di Paolo, Cesare, è morto durante una battuta di caccia. A lui è dedicata una piazza del paese. Oggi la famiglia, probabilmente la sorella Gabriella con il marito, volerà in Olanda per seguire da vicino le indagini e fornire ulteriori indicazioni agli investigatori.

Stando alle prime informazioni, la morte risalirebbe a giovedì 27 gennaio ma la notizia alla famiglia è stata data tramite la Farnesina solo la mattina del giorno dopo. Non ci sarebbe nulla, nel passato di Moroni, che potesse portare ad una morte violenta, come quella ipotizzata da chi indaga. Nei prossimi giorni dovrebbe essere anche autorizzata l’autopsia che potrebbe cominciare a far luce su una morte considerata da tutti «inspiegabile». La famiglia di Moroni avrebbe scelto di farsi assistere dallo studio legale olandese De Falco e Janssen, accreditato anche in Italia.

«Siamo vicino ai familiari, come loro sono sempre stati vicini alla comunità – il cordoglio del sindaco – Ora tutti vogliamo che si faccia chiarezza, vogliamo sapere cosa è accaduto al nostro Paolo».