Arrivato all’aeroporto di Fiumicino un carico di 5mila litri di biocarburante idrogenato HVO puro
All’aeroporto di Fiumicino è arrivato un carico di cinquemila litri di biocarburante idrogenato HVO puro. Un nuovo tassello, dunque, si aggiunge nella collaborazione tra Aeroporti di Roma e Eni, nell’ambito dell’accordo strategico per promuovere la decarbonizzazione del settore aereo e accelerare il processo di transizione ecologica degli aeroporti.
Dalla bioraffineria Eni di Venezia, a Porto Marghera, è arrivato all’Aeroporto di Fiumicino un carico di cinquemila litri di biocarburante idrogenato HVO puro. Un contributo ulteriore alla decarbonizzazione dei mezzi stradali in ambito aeroportuale.
Il biocarburante idrogenato HVO viene utilizzato nei mezzi della società ADR Assistance per la movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità in ambito aeroportuale. L’HVO è un biocarburante di elevata qualità di origine vegetale e da scarti, prodotto attraverso la tecnologia proprietaria Ecofining nelle bioraffinerie Eni di Venezia e Gela.
Grazie alla tecnologia di idrogenazione sono state rimosse tutte le impurezze, quali ossigeno e zolfo e può essere utilizzato puro al 100%. Inoltre possiede un numero di cetano elevato che permette un’ottima combustione, è privo di aromatici e poliaromatici e consente di abbattere le emissioni di CO2 (calcolate lungo tutto il ciclo di vita) tra il 60 e il 90% rispetto al carburante tradizionale, in funzione della tipologia di carica biogenica.
Tramite processo di co-feeding, co-alimentando gli impianti convenzionali con quote allo 0,5% di oli alimentari usati e di frittura. Si tratta di un’ulteriore accelerazione di Aeroporti di Roma sul fronte della sostenibilità dopo che lo scalo di Fiumicino, primo polo aeroportuale italiano, ha ottenuto come primo aeroporto in Europa la più alta certificazione Airport Carbon Accreditation 4+ “Transition” di ACI Europe sulla riduzione di CO2, in linea con l’obiettivo, dichiarato lo scorso anno e fissato nel Sustenaibility-Linked Bond emesso lo scorso aprile, di azzerare le proprie emissioni di gas serra già entro il 2030, in largo anticipo rispetto ai target originari di settore.
Entro qualche mese la produzione di SAF Eni avrà una progressione con l’avvio della lavorazione nella raffineria Eni a Livorno, tramite distillazione di bio-componenti prodotti nelle bioraffinerie Eni. Le materie prime utilizzate saranno esclusivamente di scarto, oli vegetali esausti e grassi animali, pertanto il prodotto, denominato “Eni Biojet”, conterrà il 100% di componente biogenica e potrà essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%.
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