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Ostia piange la scomparsa di Giacomo Vizzani, ex presidente del Municipio

Stroncato da un male incurabile, lascia moglie e due figli. Uomo di grande integrità morale, viveva da sempre a Casal Palocco

Ostia in lutto piange la morte di Giacomo Vizzani deceduto quest’oggi dopo una lunga malattia.  Esponente di Alleanza Nazionale, fu Presidente del Municipio dal 2008 al 2013, nella coalizione di centrodestra con a Roma il sindaco Gianni Alemanno al quale era legato da una amicizia ventennale. Avrebbe compiuto 75 anni il prossimo marzo.

Stroncato da un male incurabile, lascia moglie e due figli. Uomo di grande integrità morale, viveva da sempre a Casal Palocco

Vizzani dal 2001 al 2006, quindi prima della presidenza municipale, era stato consigliere comunale di Roma e già in quell’occasione si era distinto per la visione fortemente autonomista e di delega di funzioni amministrative verso Ostia. Tra le attività che aveva svolto sul territorio quella di ingegneria finanziaria per la creazione della Immobiliare Ascom alla quale si deve, sotto la presidenza di Piero Morelli, la costruzione del Palazzo di Vetro del lungomare, oggi albergo.

Sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio nei suoi confronti. Figura amata e rispettata, era uno dei commercialisti più famosi della capitale, consulente del lavoro e lascia la moglie e due figli, stroncato da un male incurabile.

Mai invischiato in situazioni discutibili, viveva da sempre a Casal Palocco ed era uomo di grande integrità morale.

Ostia ed il Municipio perdono dunque una figura storica ed apprezzata a tutte le latitudini, che da amministratore pubblico ha fatto molto per il bene del territorio.

Alemanno, in un post sui social ne parla in termini commossi e di rispetto: Se n’è andato Giacomo Vizzani, un amministratore serio, un ottimo professionista, ma soprattutto una grande persona e un vero militante politico.  Un punto di riferimento per tutto il Municipio di Ostia, a cui lui da presidente di Municipio e io da sindaco abbiamo provato a dare una vera autonomia. Superiore a qualsiasi interesse personale e di parte, radicato nei valori della nostra area di cui ha fatto parte fin dai tempi del MSI, ha continuato a servire sempre il suo territorio, fino all’ultimo come coordinatore municipale di Fratelli d’Italia. Non dimenticheremo mai la sua signorilità, la sua onestà e il suo coraggio”.

Il suo vice-presidente storico, Renzo Pallotta, poco dopo la notizia della sua scomparsa lo ricorda così:Aveva amore per la famiglia , provava la gioia del lavoro, aveva il culto dell’onestà , queste furono le lealtà luminose della sua vita. Il suo esempio rende più venerata e cara la sua memoria”.

“Sono stato colpito da un dolore inaspettato per la perdita di un vero amico, perché oltre ad una sincera stima e grande collaborazione politica, quella che avevamo con Giacomo era un’amicizia fraterna – ha dichiarato Amerigo Olive, Assessore ai Lavori Pubblici all’epoca della Presidenza di Vizzani.

 

Il ricordo di Mirko Polisano

Mirko Polisano, giornalista de Il Messaggero, è stato ai tempi della presidenza municipale, l’addetto stampa dell’amministrazione locale. Sulla sua bacheca social il giornalista ha tracciato un suo personalissimo ricordo di Vizzani a commento di una foto che lo ritrae con papa Benedetto XVI. “Tra tutte quelle che ti ho scattato, scelgo questa. Fu un giorno storico per noi e per la nostra città. Con te ho potuto raccontare questo territorio da un altro punto di vista. Correttezza e rispetto sono parole che difficilmente si coniugano al campo della politica. In questo sei stato un esempio.

Giacomo Vizzani all’incontro con Benedetto XVI

Ci sono persone che sono pezzi di vita. Le ore passate nel tuo ufficio a studiare un comunicato o una strategia. Le notti in Campidoglio per aspettare quel “decentramento”. Quella delibera che sarà sempre legata al tuo nome e alla storia di questo Municipio. La sigaretta, le bretelle e l’agenda da aggiornare e da mandare ai colleghi: mai gli appuntamenti quando giocava la Roma. E quella porta della tua stanza che era sempre aperta. Ma si può chiudere? No – rispondevi – devono entrare i cittadini. Ed entrava chiunque. Anche un bisognoso che chiedeva soldi. Non ci hai pensato due volte ad aiutarlo. L’ultimo tuo messaggio per sapere come stavo. Ti sei sempre preoccupato per me. Non potrò mai dimenticarti. Ciao, Presidente“.

Giacomo Vizzani lascia nel dolore la moglie Daniela e i figli Romana e Valerio con sua moglie Assunta e loro figlio.

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