Cluster all’ospedale Grassi di Ostia. L’avvocatura degli infermieri scrive alla Asl

L'Adi: «chiediamo di riammettere in servizio tutti i sanitari non vaccinati sospesi dal servizio»

Cluster all’ospedale Grassi di Ostia: l’associazione avvocatura degli infermieri ha scritto alla Asl Roma 3 per chiedere chiarimenti in merito al cluster di covid-19  esploso tra gli infermieri dell’Ospedale Grassi. Il dirigente dell’associazione Mauro Di Fresco chiede spiegazioni e la conseguente riammissione in servizio degli infermieri sospesi.

Ostia, cluster covid in due reparti dell’ospedale Grassi. L’Adi: «chiediamo di riammettere in servizio tutti i sanitari sospesi perché la loro presenza non costituisce pericolo»

L’Associazione avvocatura degli infermieri ha scritto una lettera alla Asl Roma 3 in cui chiede chiarimenti urgenti in merito al cluster covid che si è verificato nei giorni scorsi in due reparti, quelli di rianimazione e psichiatria dell’ospedale Grassi di Ostia dove alcuni infermieri sono stati messi in quarantena e diversi pazienti, alcuni dei quali risultati positivi, trasferiti.

La dirigenza della Asl Roma 3 aveva confermato la presenza di soggetti positivi tra il personale dei due reparti ma aveva negato l’esistenza di un cluster (leggi qui la nota della Asl) che invece, da quanto scrive l’associazione è esploso tanto da «imporre drastiche misure di contenimento quali l’immediata chiusura e bonifica dei reparti colpiti nonché l’isolamento e la quarantena dei sanitari»

«Come è possibile che il sistema del super green pass non funzioni per nulla, nonostante il decreto legge 52/21 che lo prevede preambola la sua assoluta efficacia per prevenire le infezioni? – si chiede il dirigente dell’associazione Mauro Di Frescoperché avete sospeso dal servizio i sanitari non vaccinati stigmatizzandoli come pericolo infettivo quando sono i sanitari ultra vaccinati a infettare tutto l’ospedale?»

«Le chiedo se ha informato la Presidenza del Consiglio dei Ministri dei cluster succitati  – continua – così che possano correggere i preamboli dei decreti che alla luce di quanto appena evidenziato si palesano falsi in quanto né il vaccino né il super green pass impediscono la trasmissione del virus. La invito a riammettere in servizio tutti i sanitari sospesi perché la loro presenza non costituisce pericolo se non negli stessi gradi di rischio dei vaccinati e il super green pass non è altro che una licenza di infettare perché chi lo detiene, non viene controllato, ed è libero di circolare diffondendo il virus ovunque costituendo pericolo per i pazienti.»

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