Roma: nell’ambito del progetto “100 opere tornano a casa”, lanciato da MIC nel dicembre dello scorso anno, è stato comunicato nelle ultime ore, che a tornare a casa sarà anche il gruppo scultoreo del Gladiatore attualmente custodito nei depositi del Parco Archeologico di Ostia antica.
Ostia Antica, il gruppo scultoreo del Gladiatore che si trova nei depositi del Parco Archeologico, tornerà ad essere esposto al pubblico dov’era in origine
100 opere custodite nei depositi di 14 tra i musei più importanti d’Italia fanno ritorno nelle sale espositive ritrovando visibilità nei territori di provenienza per le quali erano state concepite. Questa la sostanza del progetto del Ministero della Cultura “100 opere tornano a casa”, fortemente voluto dal Ministro Dario Franceschini per promuovere e valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali.
E stavolta tra le 100 opere poco valorizzate nella loro collocazione attuale, c’è anche il gruppo scultoreo del Gladiatore, ben custodito all’interno dei depositi del del Parco Archeologico di Ostia antica, ma proveniente da Villa Giustiniani a Bassano Romano, il luogo in cui in passato era stato esposto e dove ritornerà ad essere posizionato e visitabile.
Sulle motivazioni di questo trasloco o per meglio dire, ritorno a casa del gruppo scultoreo “Gladiatore che uccide un leone” che decorava la peschiera di Villa Giustiniani, già preannunciato nella comunicazione della scorso dicembre nell’elenco delle opere scelte per una più giusta e ritrovata collocazione utile alla fruizione pubblica, è stata programmata nella mattinata di domani alle ore 11.00, la conferenza stampa proprio a Villa Giustiniani a Bassano Romano (Viterbo), in cui interverranno naturalmente il sindaco di Bassano Romano, Emanuele Maggi, il Danilo Ottaviani, vicecomandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Federica Zalabra, direttrice di Villa Giustiniani e Alessandro D’Alessio, l’attuale direttore del Parco archeologico di Ostia Antica.
Il Gladiatore di Villa Giustiniani
Il «Gladiatore Giustiniani», conservato nei depositi del Parco Archeologico di Ostia antica, torna a Villa Giustiniani, il luogo dal quale proveniva e dove, in passato, decorava la grande vasca del parco:
“L’opera – ricorda il Ministero della Cultura Dario Franceschini – è un pastiche tardo rinascimentale, composta da frammenti antichi e moderni riuniti e fatti integrare dal marchese Giustiniani secondo il gusto del tempo: una testa di leone e un antico torso romano. In origine, la parte romana, di cui resta il torso, raffigurava il dio Mitra che uccide il toro. Mitra teneva fermo l’animale poggiandogli sul dorso un ginocchio, con la mano sinistra tirava verso di sé la testa e con la destra era pronto a colpire con un coltello. Con l’aspetto di un gladiatore che uccide un leone, invece, si presentava nel Seicento. Nel corso del Novecento, la statua fu smembrata e i pezzi venduti separatamente sul mercato antiquario. Il torso antico è stato poi recuperato dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale al Getty Museum di Malibù e restituito all’Italia nel 1999, mentre la testa del leone è stata ritrovata nella Villa Capo di Bove, oggi parte del Parco archeologico dell’Appia antica”.
Dopo il recupero, entrambe le sculture sono state conservate al Parco archeologico di Ostia, dove si trova anche un’altra scultura, raffigurante «Mitra che uccide il toro», attribuita allo scultore neoattico Kriton, di cui il torso Giustiniani sarebbe una replica.
Il «Gladiatore» sarà collocato in esposizione nella Sala di Amore e Psiche nel piano nobile di Villa Giustiniani.
Un Museo per la statuaria ad Ostia
Il rimpatrio programmato del “Gladiatore che uccide un leone”, ci riporta inevitabilmente al discorso di una grave mancanza strutturale adeguate ad ospitare la statuaria, presente in grande quantità nei depositi del Parco. Un deficit di spazio sul quale ancora non è stato tentato di ovviare con un serio impegno per trovare fondi necessari a realizzare un nuovo museo statuario a Ostia.
L’assenza di questo spazio, ha determinato prima di questo spostamento a Bassano, il trasloco anche più doloroso di un’altra opera unica al mondo, l’Opus Sectile rinvenuto a seguito del crollo dell’Edificio fuori Porta Marina, e che attualmente si trova in una sala del Museo delle Civiltà all’Eur.
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