Labur contesta alla ex sindaca di aver reso noto un documento dell'Avvocatura comunale coperto dal segreto professionale
Ostia: Prosegue la guerra riguardo alle concessioni balneari, e non accennano a placarsi, dopo che la giunta municipale ha annullato definitivamente i bandi per l’assegnazione di 46 concessioni demaniali marittime, tra stabilimenti e chioschi e nella fattispecie per 15 di questi non c’è stata nessuna offerta (Leggi Qui).
Adesso Labur torna sulla questione con un esposto contro l’ex sindaca Virginia Raggi, con l’intento di “Fare piena chiarezza sulla questione rendendo accessibile la nota dell’avvocatura nella sua interezza e presentando un esposto alle autorità competenti per violazione del segreto professionale compiuto dal M5S di Roma Capitale e del Municipio X”. Viene contestato in buona sostanza all’ex Sindaca di aver reso noto un documento dell’avvocatura comunale coperto dal segreto professionale
“Le concessioni balneari di Ostia – esordisce Labur – in vista dell’adozione del Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA) di Roma Capitale, sono diventate un caso politico con tanto di passivo coinvolgimento dell’Avvocatura Capitolina, come di recente ben argomentato da Evoluzione Civica”. Ciò che fa scalpore è che il parere dell’avvocatura espresso il 7 dicembre sulla revoca del bando per l’affidamento delle concessioni (voluta dalla nuova giunta PD del Municipio X) sia stato utilizzato dal M5S (sia dall’ex sindaco Raggi che dall’ex presidente del Municipio X, Di Pillo) seppure coperto da “segreto professionale” come richiesto dal Capo del II Settore dell’Avvocatura Capitolina, avvocato Guglielmo FRIGENTI. La violazione di accesso a tale nota è stata addirittura spavaldamente resa pubblica a mezzo stampa dal quotidiano La Notizia in data 20 gennaio 2022 e poi tramite comunicato stampa il 21 gennaio 2022”
Nel dettaglio, spiega Labur: “La nota, di contenuto giuridico amministrativo, era indirizzata solo alla Direzione del Municipio (Carla Scarfagna) e per conoscenza al Presidente del Municipio (Mario Falconi) ma evidentemente qualcuno l’ha fatta uscire e data in pasto alla politica per finalità collegate ai ‘rilevanti interessi economici sottesi alla gara’ che entrambi gli schieramenti (PD e M5S) difendono. Sulla questione, non c’è stato da parte della politica alcun riferimento all’interesse pubblico”.
E qui Labur entra nel merito con alcune precisazioni: “Ricordiamo che il Demanio Marittimo non è patrimonio di Roma Capitale ma dello Stato e che è in corso un accertamento dell’Agenzia del Demanio sulla sdemanializzazione di 400.000 mq del litorale di Ostia levante avvenuta nel 1938. Neppure la questione può riportarsi al contenzioso europeo sull’evidenza pubblica per l’affidamento delle concessioni demaniali tirando in ballo le recenti sentenze del Consiglio di Stato. La revoca è infatti un semplice atto amministrativo che rientra nella discrezionalità degli organi politici eletti”.
E in tal senso, Labur accusa il Partito della Raggi di diverse irregolarità: “Nel merito – evidenzia Labur – la violazione del segreto professionale fatta dal M5S è ancor più grave perché si attribuiscono all’Avvocatura Capitolina conclusioni non veritiere, estratte dalla nota sopra citata, riportando in virgolettato solo quanto fa comodo al M5S. Questo ‘tirare per la giacchetta’ una struttura capitolina come l’avvocatura per propria propaganda politica non può essere consentito soprattutto se, come si legge a mezzo stampa, si confonde la questione amministrativa con quella della legalità, argomento del tutto estraneo alle motivazioni della revoca del bando”.
Ma le domande a cui Labur vuole risposta, e le polemiche, non finiscono qui: “Il M5S ritiene che il PD stia favorendo la illegalità sul litorale romano? – chiosa Labur – Allora faccia una denuncia alla Procura presso il Tribunale di Roma e non un pavido e confuso esposto alla Corte dei Conti, a cui già a suo tempo LabUr ha inviato tutta la documentazione per valutare il danno erariale conseguente a quell’illegittimo bando di affidamento giustamente annullato e firmato dall’ex direttore municipale Giacomo Guastella.
E si indica come snodo cruciale della vicenda il parere dell’ Avvocatura Capitolina di dicembre: “Proprio l’Avvocatura Capitolina, nella nota del 7 dicembre 2021, ha afferma che la discrezionalità e la responsabilità degli aspetti amministrativi che coinvolgono la gestione del demanio sono estranei “alla sfera di propria competenza” e che (riguardo alla revoca del bando) si rimetterà alla sentenza del 18 maggio 2022 con cui il TAR Lazio si esprimerà nel merito sui ricorsi presentati dagli attuali titolari delle concessioni balneari contro il bando suddetto”.
“Per quanto sopra – si conclude – riteniamo a questo punto doveroso, a tutela dell’interesse pubblico, fare piena chiarezza sulla questione rendendo accessibile la nota dell’avvocatura nella sua interezza e presentando un esposto alle autorità competenti per violazione del segreto professionale compiuto dal M5S di Roma Capitale e del Municipio X”.
Cosa dice La nota dell’Avvocatura
A questo scopo, riportiamo alcuni passaggi importanti della nota dell’Avvocatura citata da Labur: “In primis, si rappresenta che all’esito dell’udienza del 1 dicembre 2021 in cui si è discussa la misura cautelare richiesta per la terza volta dai ricorrenti, il Tar del Lazio ha emesso una nuova, ulteriore Ordinanza di rigetto, per carenza del periculum in mora, non essendo stati adottati atti di prosecuzione della gara in grado di incidere negativamente sulla sfera giuridica dei medesimi.
Il Collegio ha infatti ritenuto che l’udienza di merito fissata per il 18 maggio 2022 possa ancora garantire la tutela giuridica perseguita dai ricorrenti (…) Al momento non ci sono preclusioni all’ulteriore decorso della procedura in itinere (…) benchè penda ancora la discussione in ambito giudiziario, sulla questione della legittimità della lex specialis impugnata con motivi aggiunti”.
E più nel dettaglio “Appare chiaro che la scelta di bandire una gara pubblica per la ri-assegnazione delle Concessioni demaniali marittime si è rivelata assolutamente corretta e finanche doverosa (…) non potendosi configurare alcuna valida proroga ex lege delle stesse, da intendersi quindi irrimediabilmente scadute (…) Non è dunque opportuno che l’Avvocatura si esprima al di là od oltre di quanto non abbia già esplicitato nella propria difesa in giudizio”.
“Sul tema della revoca ovverosia della sussistenza o meno di motivazioni che possano legittimare la stessa va da sé che l’avvocatura non abbia titolo a rilasciare un parere in merito, attenendo il quesito a valutazioni di opportunità facenti capo all’esercizio del potere discrezionale dell’Ente”.
“Resta dunque il secondo quesito della richiesta di parere formulata, riguardo ai possibili profili di responsabilità ascrivibili all’Amministrazione in caso di revoca. In merito si osserva come l’eventualità di un contenzioso non sia da escludere in ragione dei rilevanti interessi economici legati alle gare e nonostante sia possibile dedurre in un eventuale giudizio elementi a difesa dell’Amministrazione con l’aspettativa di circoscrivere al massimo il danno potenziale”.
Anche il presidente del X Municipio, Mario Falconi, ha qualcosa da dire al M5S. E lo fa attraverso una nota. “Per l’ultima volta – scrive Falconi – ricordiamo a chi ci ha preceduto che il loro bando prevedeva la concessione di 37 stabilimenti balneari e di 9 chioschi per l’annualità del 2021 con apertura delle buste nell’ottobre 2021, quando la stagione era ormai finita, e che per 15 concessioni non era stata presentata alcuna manifestazione d’interesse. Insistere con il voler dare seguito a quella Determina Dirigenziale tanto fallace, impossibile da porre in esecuzione e portatrice di conseguenze negative per gli interessi della Cittadinanza e del Municipio, conferma la pervicacia nel voler proseguire negli errori. Del pari, ignorare il tenore delle sentenze nn. 17 e 18 del 9 novembre 2021 del Consiglio di Stato in seduta plenaria, dimostra mancanza di volontà di approfondimento delle problematiche. Interpretare, ad usum delphini, il parere dell’Avvocatura, relativo alle possibili richieste di risarcimento danni da parte dei vecchi concessionari o degli eventuali vincitori (non aggiudicatari) del bando, dimostra la faziosità intrinseca in tutte le posizioni acritiche. L’attuale Giunta Municipale non poteva fare altro che prendere atto dell’ennesimo sfacelo compiuto dai propri predecessori, adeguando i propri comportamenti, tra l’altro, a quanto disposto dalle Sentenze del Consiglio di Stato. I 5 Stelle facessero tutti gli esposti che vogliono, noi continueremo ad occuparci degli interessi della cittadinanza”.
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