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Comunità Foce del Tevere: “No a speculazioni edilizie all’Idroscalo”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota della Comunità Foce del Tevere sulle previsioni di bilancio comunale relative a progetti edilizi sull'Idroscalo

La “Comunità Foce del Tevere” dice no alle speculazioni edilizie all’idroscalo, ed in una lettera aperta che pubblichiamo integralmente, spiegano la situazione che si vive in quest’area, relativamente alle previsioni di bilancio comunale inerenti progetti edilizi sull’Idroscalo.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota della Comunità Foce del Tevere sulle previsioni di bilancio comunale relative a progetti edilizi sull’Idroscalo

Nella ‘migliore’ tradizione di sempre – esordisce nella missiva  Franca Vannini, portavoce della comunità – mentre eravamo tutti distratti dal Natale e dalla variante Omicron, la ‘nuova’ amministrazione  ha approvato la bozza di bilancio. Al suo interno ci sono i fondi già annunciati dall’ex Sindaca Raggi per l’ennesima speculazione  edilizia  mascherata da housing sociale.

In un momento di grave crisi economica e sociale causata dalla già totale “mala” gestione della pandemia, invece di tutelare gli ultimi, decidono di estirparne le radici e distruggere un luogo simbolo, non solo del litorale ma dell’intera Capitale. Invece d’ impegnare i fondi disponibili della  Regione Lazio per valorizzare l’esistente, aiutandoci  a realizzare il sogno di un Borghetto eco- sostenibile alla foce del Tevere, ecco palesarsi tutta l’ ipocrisia del più falso ambientalismo sbandierato in campagna elettorale. Un progetto ecosostenibile sulla Punta Sacra di Roma sul mare, potrebbe non solo trovare la sua collocazione ideale,

ma ridare anche significato concreto a parole stra-abusate come ambiente, solidarietà e giustizia sociale.

 La peggiore politica “sinistra” degli ultimi anni ha invece dimostrato  – rammenta la Vannini – come sempre di usare questi temi  solo per sdoganare  i soliti intrallazzi, esattamente come aveva fatto la “destra” . Come da copione, ecco che accanto alla nuova generazione di EGO-logisti 2.O spuntano all’orizzonte anche i nuovi Eco-mostri dove deportare le famiglie dell’idroscalo, con la scusa di volerle tutelare da un presunto rischio di esondazione.

 Oltre al danno anche la beffa.

In particolare – si evidenzia – basti pensare infatti che il luogo identificato per realizzare queste strutture ha in realtà lo stesso rischio idrogeologico di dove ci troviamo ora!

Oltre a questo precisiamo che l’idroscalo avrebbe già dovuto vedere realizzate da 11 anni le opere  definitive di messa  in sicurezza, per un lembo di terra messo a repentaglio in realtà da istituzioni che fanno acqua da tutte le parti.

Lo si leggeva infatti nell’atto del 2011 sottoscritto dall’assemblea capitolina:  oggi il sindaco e la giunta avrebbero il dovere di impegnare i fondi a disposizione per ultimare le opere elencate in quell’ordine del giorno, con 11 anni di ritardo; non continuare ad inventare nuovi progetti per foraggiare i soliti palazzinari. Pensate che dopo aver sottoscritto la delibera del 2011, lo stesso Pd nel 2013 ne firmava addirittura un’altra con cui, come nulla fosse, prevedeva oltre alla bonifica di Nuova Ostia, di far costruire un’ argine a protezione di un campo di calcio su un terreno di proprietà del Vaticano, in un punto del fiume che se il progetto verrà mai realizzato provocherà la certa esondazione del fiume dove si trova l’droscalo e le nostre 500 famiglie.

Nel frattempo – specificano dalla Comunità – in questi 11 anni dalla delibera del 2011, solo la scogliera  a mare è stata realizzata. Soldi pubblici che andrebbero buttati al vento insieme alle nostre vite se invece di completare i lavori di messa in sicurezza, venisse realizzato questo argine e  sgomberate le famiglie per le quali la scogliera è stata eretta.

Ben 1 mlione di euro è costata la sua manutenzione, sollecitata da quello stesso Comune e Municipio che oggi hanno il coraggio di voler sgomberare l’abitato per il quale questa opera pubblica è stata costruita? Aldilà dell’evidente danno erariale che si sta profilando, e per il quale faremo valere i diritti lesi di tutti, non solo del nostro territorio, è chiaro che né le vecchie né le nuove leve del PD hanno imparato la lezione. Il circo di Mafia Capitale ha graziato chi di loro ha ricoperto  ruoli chiave negli anni in cui sul litorale si gettavano le fondamenta delle peggiori speculazioni, compresa quella del porto. Solo le ruote più inutili del carrozzone sono state fatte rotolare; mentre chi ricopriva ruoli chiave è stato al contrario promosso, addirittura in posizioni ancora più strategiche. Nulla hanno mai avuto a che ridire su questo, neanche i “duri e puri” che si sono incatenati in Municipio per ottenere un assessorato alla trasparenza, affidato ad una giovane milanese sicuramente in buonafede, ma che non sa nulla del litorale, e che si è fatta le ossa in quell’ osservatorio della criminalità che nulla ha visto, che tanto ha coperto e che tanto continua a coprire? Pensate che, se i lavori della scogliera sono ancora in corso con così grave ritardo, è proprio perché chi aveva il compito di controllare in Regione non si è accorto che la ditta appaltatrice era stata raggiunta da un interdittiva dell’antimafia. Se ora pensate di poter continuare a farla franca agendo in questo modo vi sbagliate di grosso.  Sono giorni che chiediamo al neo assesore al patrimonio e politiche abitative Tobia Zevi un incontro con il sindaco. Già, perché i ” duri e puri” della nuova amministrazione, oltre ad un assessorato reso inutile, sono riusciti ad ottenere anche che le competenze del demanio marittimo tornassero a Roma. Dall’altra parte ci è stato risposto che Gualtieri non si degna di incontrare i cittadini che chiedono udienza.Ma come al solito all’ombra del cupolone fanno in tempo a saldare gli accordi con gli speculatori di sempre?

Zevi, che come gli altri è venuto qui a mendicare voti promettendo vicinanza agli ultimi e partecipazione a quanto pare non è in grado nemmeno di far presente al sindaco le nostre istanze. Ci ha risposto di provare a scrivergli e lo faremo di certo, anche nelle sedi legali dovute, se ci costringerà a farlo. Nel frattempo gli inviamo qualche cartolina dal mare di Roma. Speriamo comprenda che gli esponenti del partito che ha causato lo scioglimento per mafia di questo municipio, e che ha già provocato troppi danni alle persone per bene di questo litorale, non potranno sfuggire alla giustizia una seconda volta.

L’idroscalo  – spiegano dalla comunità in conclusionenon farà da vittima sacrificale per tutte le nefandezze coperte.  State dimostrando di voler distruggere non solo uno spazio fisico, bensì soprattutto un luogo in cui si intrecciano i fili di un tessuto vitale e umano che il tempo ha reso patrimonio impalpabile ma irrinunciabile del litorale romano. Lo sapeva bene Pasolini, che se fosse stato in vita mai avrebbe permesso la distruzione di questo luogo e della nostra comunità. Non permetteremo che per favorire altre speculazioni venga spazzato via tutto quello che l’idroscalo significa, per noi e per le tante persone che in tutto il mondo oggi hanno imparato ad amare e a vedere Punta Sacra con i nostri occhi.

Comunità Foce del Tevere

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