Sanità

Roma, apertura al reclutamento temporaneo di medici di paesi extra UE

Via libera al reclutamento di medici stranieri iscritti a ordini in Italia. D’Amato: "Vanno usate tutte le forze. Le graduatorie degli specialisti sono esaurite" 

Covid: E’ stata approvata oggi in Giunta una importante delibera che consente, recependo il cosiddetto decreto “Cura Italia”, di aprire ai reclutamenti temporanei del personale medico anche tra i cittadini di Paesi extra UE. I dettagli.

Via libera al reclutamento di medici stranieri iscritti a ordini in Italia. D’Amato: “Vanno usate tutte le forze. Le graduatorie degli specialisti sono esaurite”

Un’opportunità in più in un momento di emergenza è stata valutata oggi con l’approvazione della delibera che consente di reclutare medici di origine straniera titolari di permesso di soggiorno e iscritti ad Ordini professionali del nostro Paese. Si tratterà di professionisti che già esercitano la professione medica e conoscono la lingua italiana.

“Siamo in guerra e vanno utilizzate tutte le forze disponibili la cui professionalità è riconosciuta dall’iscrizione all’ordine professionale – ha commentato l’Assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato“.

Le aziende sanitarie nel bandire le selezioni pubbliche di reclutamento a tempo determinato potranno quindi fare affidamento anche ad una platea, professionalmente preparata, a cui fino ad oggi era precluso l’accesso nel sistema pubblico per assicurare l’erogazione dell’attività assistenziale in tutto il territorio regionale, mentre era possibile nel sistema privato.

Fino ad ora per l’emergenza Covid nel Lazio sono stati reclutati oltre 6 mila professionisti sanitari, scorrendo le graduatorie disponibili, alcune delle quali, soprattutto in certe specializzazioni, sono andate esaurite. La delibera di Giunta recepisce anche una mozione votata in Consiglio regionale la cui prima firmataria è la consigliera Marietta Tidei.

Della carenza dei medici specialisti ed infermieri, ci eravamo occupati anche in questo articolo (leggi qui), in cui avevamo dato spazio alla denuncia di Amsi della necessità di valorizzare e remunerare di più professionisti della sanità italiani e di origine straniera.

L’apertura di oggi, è una prima risposta alla battaglia di questa Associazione, che tra le varie istanze, chiede l’applicazione delle misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale conseguenti all’emergenza epidemiologica, con l’esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie, ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all’estero.

A seguito dell’importante delibera che sdogana il concetto del rispetto dei diritti e valorizza la professionalità più della natura del passaporto, Foad Aodi, Presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), ha così ringraziato la Regione Lazio e l’Assessore D’Amato:

“Ringrazio la Regione Lazio, il Presidente Zingaretti e l’Assessore alla Sanità Alessio D’amato per questo passo in avanti a favore del rispetto dei diritti e per la delibera regionale che sdogana un concetto di principio e il rispetto dell’artico 38 per l’impiego pubblico e considerare i medici stranieri tutti di seria A sia quando si parla di diritti che quando si parla di doveri. Con la Regione Lazio abbiamo una storica collaborazione dal 2000 e sempre in modo costruttivo e per l’interesse di tutti. Ci siamo confrontati con l’Assessore d’Amato con grande disponibilità e responsabilità per arrivare ad una delibera utile per tutti. Spero adesso si arrivi ad un inserimento nella milleproroghe come abbiamo chiesto giorni fa e una legge nazionale. Inoltre no ad interpretazioni individuali e guerre tra poveri e di continuare ad ostacolarci nella nostra attività a favore della sanità italiana”.

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