Casal Bernocchi, scuola al freddo dal 22 dicembre. I genitori "Non possiamo accettare che futili motivi amministrativi non siano ancora stati risolti"
Casal Bernocchi: nella scuola elementare “Raffaella La Crociera” nel plesso di Via Garra, stamattina gli studenti sono tornati a scuola come previsto, ma al freddo e al gelo delle temperature di quella che può considerarsi la settimana più fredda dell’anno. La caldaia è ancora chiusa dal 22 dicembre, e i genitori indignati si rivolgono al Sindaco Gualtieri. I dettagli.
“Uno scandalo”, così è stata descritta l’attuale situazione della scuola elementare ‘Raffaella La Crociera’ a Casal Bernocchi, dove la mancanza di una certificazione relativa al corretto funzionamento della caldaia nel plesso di Via Garra, ha costretto i bambini ad anticipare la chiusura delle feste natalizie il 22 dicembre scorso, e a programmare il rientro a scuola previsto oggi, con attività ad orario ridotto ma soprattutto senza riscaldamenti.
Una condizione che era stata preannunciata alle famiglie e comunicata ufficialmente anche sul Registro Elettronico, ma alla quale fino a ieri non volevano credere genitori e studenti, speranzosi del fatto che dalla fine di dicembre ad oggi, qualcosa sarebbe stato fatto per recuperare la documentazione necessaria a fare ripartire la caldaia, e far seguire le lezioni nelle aule riscaldate, piuttosto che in cappotto come da stamattina sembrerebbe stia avvenendo.
“Da genitori, possiamo sopportare e comprendere ogni difficoltà legata alla pandemia, alla gestione dell’emergenza e ai disagi inevitabili che questo fenomeno comporta in ogni sfera della nostra esistenza. Quello che non possiamo comprendere, invece, è la sciatteria con cui non si provvede a reperire una certificazione di corretto funzionamento di una caldaia e a chiudere la scuola per questo – dichiara la nota inviata dai genitori al Sindaco Gualtieri,
e al presidente del X Municipio, Mario Falconi oltreché all’Assessore alla Scuola
e alla Preside dell’IC Carotenuto -. Non sappiamo – aggiungono – se ciò dipenda dall’incapacità della dirigenza dell’Istituto o dagli Uffici Comunali a cui spetta la manutenzione, parimenti incapaci, o da una combinazione di entrambi i fattori. Quello che non possiamo accettare è che una scuola venga chiusa per futili motivi amministrativi che non sono stati risolti in un arco temporale che va dal 22 dicembre scorso ad oggi”.
Sul problema della risoluzione rapida del riscaldamento, i genitori hanno mostrato la tolleranza di più di qualche giorno, utile al ripristino della normalità, ma ad oggi l’aspetto peggiore della vicenda sul quale invece non sentono di poter transigere, è invece la poca chiarezza circa le competenze amministrative e gli inutili rimpalli di responsabilità.
“Aspettiamo con fiducia che qualcuno ci risponda e che soprattutto provveda con la massima urgenza a ripristinare l’ordinarietà del funzionamento della scuola, come risarcimento minimo per questa situazione ai confini della realtà – concludono i genitori“.
Intanto nel Registro scolastico, la comunicazione recente della Dirigente Scolastica aveva chiarito che dai controlli effettuati anche nel plesso di Via Biagi, non risultavano perdite di gas dall’impianto ma la mancanza della documentazione. La stessa Preside aveva poi scritto in data 8 gennaio, che, poichè ancora sprovvista di documentazione, per il rientro a scuola del 10 gennaio, anche alla luce dello scarso personale docente sano, le classi delle sedi di via Biagi e via Garra, sarebbero dovute uscire dopo i turni mensa.
In merito allo stesso problema ma nel plesso dell’I.C. Carotenuto di Via de Lullo, era intervenuta pochi giorni fa la Consigliera del X Municipio, Capogruppo delle Lega Monica Picca, che a quella prima richiesta di verifica della caldaia e relativa documentazione, oggi ha provveduto a segnalare anche questo guasto all’Assessore alla Cultura, Scuola e politiche giovanili Angela Mastrantoni e alla direzione tecnica, Mario Sica.
Sulla situazione che rischia di protrarsi per tutta la settimana, come già preannunciato sul Registro Elettronico, verrà intanto contattata la scuola, affinché possa dare rassicurazioni su quanto potrà essere fatto a breve per risolvere la questione.
Dalla prima segnalazione delle scuole di Acilia con la caldaia guasta già da dicembre 2021, non solo la questione non è arrivata ad un punto di svolta, ma ne stanno venendo fuori altre. E’ il caso dell’Infernetto, dove è un genitore, come quasi sempre accade a “rompere il ghiaccio” sulla situazione della scuola Cilea:
“Dopo oltre un mese di “lavori” alla caldaia della scuola – scrive papà Riccardo -, i termosifoni risultano ancora spenti e non viene concessa l’opportunità di portare stufe o scaldini nonché coperte nelle classi. Questa è il livello della scuola pubblica. Vergognatevi”.
Servizio video di Adil Mauro
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