Nuovo decreto con l'obbligo vaccinale per tutti gli over 50. Dove servirà il super green pass e cosa cambia a scuola
Covid, nuove misure per contenere gli effetti della pandemia sono state prese nella giornata di oggi, mercoledì 5 gennaio. Il Governo, nell’ultimo Consiglio dei Ministri, ha varato all’unanimità il nuovo decreto e deciso che i lavoratori pubblici e privati, compresi quelli in ambito giudiziario ed i magistrati, che hanno compiuto 50 anni, potranno lavorare solo mediante l’utilizzo del Super Green pass – altrimenti detto Green Pass Rafforzato – che si ottiene con vaccino o la guarigione dal Covid. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi.
Per quanto riguarda l’ambito forense, invece, la norma non si applica per gli avvocati difensori, i testimoni e le parti del processo.
Approvato anche l’obbligo di vaccinazione che scatta dunque per tutti gli over 50, sia occupati che disoccupati e durerà sino al 15 giugno.
Chi intenderà lavorare senza rispettare le predette norme sarà sospeso fino al 31 marzo e poi scatterà il licenziamento. Per tutti coloro che non rispetteranno le regole ci sarà inoltre una sanzione compresa tra i 600 e i 1500 euro.
Nel dettaglio, tutte le imprese potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde Covid rafforzata e la verifica spetta al datore di lavoro. Chi non ha il super pass sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione Questo è stato deciso dal Consiglio dei ministri, che estende la misura inizialmente prevista per le Piccole e Medie imprese fino a 15 dipendenti. La sostituzione rimane di “10 giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso, ma – si specifica – con la sospensione dello stipendio e di qualunque ‘altro compenso o emolumento comunque denominato'”.
Al fine di contrastare l’aumento dei contagi, e frenare il dilagare della variante Omicron, si è stabilito dunque di incentivare il ricorso allo smart working nella cornice delle regole vigenti, e questo sia nel settore pubblico che in quello privato.
Non si è parlato di una stretta per gli stadi e i palazzetti dello sport.
La diffusione sempre maggiore della variante Omicron – anche oggi 189 mila casi a livello nazionale, record dall’inizio della pandemia – ha infatti convinto il Governo a scendere in campo per frenare la corsa del virus. Così facendo si è inteso tutelare i più a rischio, come gli over 50.La soglia dei 50 anni è stata indicata dal premier Draghi come compromesso tra chi chiedeva l’obbligo di vaccinazione per tutti e chi invece era contrario a una stretta così forte.
Per andare in banca, accedere a servizi della Pubblica Amministrazione o servizi personali, come parrucchieri o estetiste – si potrà invece usare il “Green Pass Base” ovvero quello che si può ottenere facendo un tampone. Quest’ultimo punto è stato una “vittoria” da parte della Lega: dopo aver minacciato l’astensione deve incassare da una parte la linea imposta da Draghi sull’obbligo vaccinale ma ottiene la modifica della norma prevista dalla bozza entrata in Consiglio dei ministri: in questi luoghi, niente Green Pass Rafforzato.
Secondo le rilevazioni di Lab 24, nella fascia anagrafica 50-59 anni le persone che non hanno ricevuta alcuna dose di vaccino sono poco più di un milione (1.070.076), in quella tra 60 e 69 sono oltre 650mila (651.864), nella fascia 70-79 sono 391.533 e tra gli over 80 sono oltre 185mila (185.568). Sommando si delinea una platea di quasi due milioni e 300mila persone (2.299.041).
Con il decreto il governo cambia anche la gestione dei casi Covid a scuola.
In quelle dell’infanzia, con un positivo si va in quarantena per 10 giorni mentre alle elementari, con un caso si applica la sorveglianza con test al primo e dopo cinque giorni, mentre con 2 casi si resta a casa per 10 giorni.
In medie e superiori, invece, con due casi si resta in classe (con l’autosorveglianza e l’ utilizzo della mascherina Ffp2) con tre casi vanno in Didattica a Distanza per 10 giorni solo i non vaccinati e chi si è vaccinato da più di quattro mesi e solo con 4 casi tutta la classe è a casa.
Un punto, quest’ultimo, che ha visto salire la tensione nell’incontro tra governo e Regioni, con i governatori che volevano la didattica a distanza alle superiori a partire da 3 casi.
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