Fiumicino

Maccarese, il più grande mandorleto d’Italia verso il primo raccolto

Maccarese aggiunge un altro caposaldo agricolo: dopo carota e cocomero arriva la mandorla. Ad agosto i primi frutti da 220mila piante

Maccarese, località agricola resa famosa sulle tavole per la qualità della carota e per il sapore dei cocomeri, si avvia verso un altro primato: da agosto verranno raccolti i primi frutti del più grande mandorleto d’Italia.

Maccarese aggiunge un altro caposaldo agricolo: dopo carota e cocomero arriva la mandorla. Ad agosto i primi frutti da 220mila piante

Il primato appartiene alla “Maccarese Spa”, società della “Edizioni Holding” gruppo Benetton, che dopo gli allevamenti intensivi di mucche da latte (pari al 60% del fatturato attualre) punta su due nuovi obiettivi strategici: la produzione di mandorle e l’olivocoltura. I prodotti dell’agricoltura, che oggi rappresentano il 10% del fatturato, in quattro anni passeranno a un quarto degli introiti economici mentre la produzione del latte si ridurrà al 45%.

In questo quadro strategico, la messa a dimora di 220mila piante di mandorlo, porterà secondo le previsioni alla produzione di 2.300 quintali di frutta secca l’anno.  I primi 110 ettari di terreno destinato alle mandorle sono stati allestiti sui terreni di viale Castel San Giorgio e via Rospigliosi. Su altri 10 ettari gli alberi verranno messi a dimora nei prossimi giorni. Poi verranno organizzati altri 40 ettari.

L’annuncio del primo raccolto di mandorle è arrivato da parte dell’amministratore delegato della “Maccarese Spa”, Claudio Destro, nel corso dell’evento enogastronomico “Periferia Iodata” (leggi qui). “Lanceremo un nostro marchio sulle mandorle – aveva anticipato – Tra le due guerre l’Italia era il maggior produttore di mandorle d’Europa. Oggi ne importiamo per il 96% del fabbisogno, principalmente da California, Spagna e Tunisia”. Si stima che il nostro Paese importi circa 30mila tonnellate di mandorle l’anno.

I mandorli a ridosso delle abitazioni di viale Castel San Giorgio

La sostenibilità ambientale

Innumerevoli i ritorni in termini di sostenibilità ambientale che ne deriveranno per Maccarese. Innanzitutto questo tipo di coltivazione comporterà, secondo i produttori, la “diminuzione di CO2 per quasi 170 tonnellate” l’anno. Inoltre, “il mandorlo è una delle poche coltivazioni in cui l’uso di antiparassitari è limitato, tanto che il mandorleto è adiacente al centro abitato di Maccarese, senza impatti quindi sulle abitazioni, grazie anche alle tecnologie di agricoltura 4.0 cha abbiamo realizzato in partnership con Linkem e che ci consentono di ridurne ulteriormente l’uso“. Infine il modello adottato dalla Maccarese Spa è quello della coltivazione superintesiva, “che ci consentirà di raccogliere le mandorle con macchine vendemmiatrici e non, come in California, dove fanno cadere i frutti con macchine scuotitrici li aspirano poi da terra, un procedimento che causa il passaggio di micotossine nel guscio”.

I sensori che trasmettono le caratteristiche della coltivazione via Linkem

Tecnologia digitale al servizio dell’agricoltura

L’agricoltura 4.0 praticata dalla Maccarese si è arricchita della collaborazione con Linkem. Si tratta della posa e della integrazione di sensori evoluti per la registrazione e trasmissione dei parametri ambientali, di sofisticati algoritmi di Intelligenza Artificiale per l’analisi dei dati e delle immagini multispettrali raccolte dai satelliti, nonché dello specifico consiglio irriguo. La protezione delle coltivazioni della Maccarese sarà migliorata grazie alle previsioni sull’insorgenza di specifiche malattie derivanti da agenti patogeni e dall’installazione di trappole automatiche di monitoraggio per specifiche tipologie di lepidotteri.

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