Oggi l’Europa celebra i 20 anni dell’euro: pro e contro

Oggi l'euro festeggia il suo ventesimo anno di vita. La moneta iniziò a circolare il primo gennaio del 2002

euro

Il 1 gennaio 2002 la moneta unica entra nelle tasche degli europei. Oggi l’euro festeggia il suo ventesimo anno di vita. La moneta inizia a circolare il primo gennaio del 2002, ma viene strutturata e codificata alla fine del 1998 con la definizione del rapporto con le valute dei singoli stati.

Tra i vantaggi prodotti i tassi d’interesse che si sono abbassati (prima dell’euro in Italia erano a due cifre) oltre a quello della facilità dello scambio monetario quando si viaggia. Tra gli svantaggi, l’aumento dei prezzi già dal subentro dell’euro sulla lira. Colpa delle speculazioni non contrastate efficacemente dal Governo di allora.

“L’euro – ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde – ha senza dubbio rafforzato la nostra capacità di tenuta. Dall’adozione della moneta unica siamo dotati di strumenti migliori per la gestione delle crisi”.

“Gli shock economici recenti – prosegue – sarebbero stati molto più gravi se non fosse stato per la stabilità e per l’integrazione che l’euro ha assicurato al mercato unico. Nei momenti critici, come durante la pandemia, la moneta unica è stata fondamentale per coordinare le varie risposte in Europa”.

L’euro in Italia

Contro la lira il prezzo fu fissato a 1.936,27. L’ora X scatta alla mezzanotte del 31 dicembre 2001. L’euro nasce con gli auguri del presidente Carlo Azeglio Ciampi, che per la moneta unica ha speso gran parte della sua esperienza professionale e politica, e del Papa, che lo accompagna all’Angelus con uno speciale augurio di pace.

La lira termina il suo corso legale il 28 febbraio, ma già dalla prima settimana di gennaio il 95% degli acquisti degli europei avviene in euro. Poi una navigazione più o meno tranquilla fino al 2008 quando la crisi finanziaria globale minaccia la moneta unica dalle fondamenta.

Ad agosto 2011, una lettera della Bce intima Roma a mettere in atto alcune misure. Lo spread sale fino a toccare i 574 punti il 9 novembre, quando alla guida del governo è Silvio Berlusconi. Ne consegue la crisi di governo con l’arrivo di Monti per la messa in sicurezza dei conti italiani.

Ma il salvataggio definitivo e perentorio dell’euro arriva il 26 luglio del 2012, con la celebre frase «whatever it takes to preserve euro», pronunciata a Londra dal presidente della Bce, Mario Draghi.

Da allora la speculazione rallenta fino a rientrare e lasciare spazio ad un dibattito tra falchi e colombe su come gestire l’indebitamento nell’Eurozona, in pratica l’enorme massa di debito pubblico italiano, acquistato dalla Bce in questi anni.

Poi la pandemia rimette tutto in discussione. I debiti pubblici di tutto il mondo schizzano in alto, costretti a finanziare lockdown e fermi produttivi. L’euro diventa quindi l’ancora, non più la zavorra per molti europei, anche i più frugali.

Adesso sulla moneta unica si proiettano le ombre dell’inflazione, che dopo anni di andamento sottotraccia e comunque sotto il 2% stabilito come obiettivo di politica monetaria a Francoforte, ora naviga ben sopra la soglia definita psicologicamente rilevante.

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