Nel complesso di case popolari già noto alle cronache per casi di emergenza abitativa dallo scorso aprile, gravi danni sono stati provocati ad uno degli stabili dall'esplosione di un ordigno artigianale, avvenuto alla vigilia di Natale
Pomezia: preoccupante storia di degrado nelle case popolari di Via Federico Fellini, già salite alle cronache lo scorso mese di maggio 2021 per una perdurante emergenza abitativa (Leggi Qui), adesso una bomba, un ordigno artigianale esploso alle 15 della vigilia di Natale appena trascorsa ha causato ingenti danni ad una intera palazzina del complesso pometino, come documentato dalle foto dei residenti.
Che in coro evidenziano come “Nonostante le denunce fatte a più riprese a carabinieri, pompieri e guardia di finanza, da tempo nulla è stato fatto per mettere in sicurezza questo complesso, abitato da più di 145 persone. Casi come questo è la prima volta che succedono, ma degrado, sporcizia e risse sono all’ordine del giorno, non ci sentiamo tranquilli e la situazione sotto tutti i punti di vista non fa che peggiorare”.
In particolare, rammenta un residente “La bomba ha distrutto tutto quello che vedete nelle foto, muri, ascensore, soffitti, distacchi condominiali, è stato un botto violentissimo ed i carabinieri, intervenuti sul posto convocati d’urgenza da noi, invece ci hanno risposto che era una esplosione di routine, ma è assurdo visto quello che l’ordigno ha provocato”.
Oltretutto, prosegue una signora “I vigili in un precedente intervento hanno detto che la colonna portante della palazzina colpita è danneggia già da prima e tutta la struttura è fradicia da anni per le perdite di acqua che ci sono in tutti palazzi, ci sono case completamente pieni di muffa, non sappiamo più come fare qui possiamo crollare da un momento all’altro e questo ultimo episodio non fa altro che aumentare il nostro senso di insicurezza e preoccupazione, proprio a livello strutturale”.
“Chiediamo – conclude – un intervento reale e fattivo sia a livello di manutenzione dei palazzi che di sicurezza all’interno delle aree comuni, perché queste sono case abitate da anziani, bambini, donne incinte che non possono vivere in una situazione tanto brutta”.
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