Ostia, molte le cancellazioni a Capodanno legate all'annullamento degli eventi nella Capitale. Il parere di Assohotel
I dati sul turismo italiano, in dirittura d’arrivo per la chiusura del 2021, non sono incoraggianti. Un trend negativo molto simile a quello dello scorso anno e per alcuni aspetti anche peggiore date le incognite della crescita dei contagi. I dettagli.
Con 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze in meno, si chiude un altro annus horribilis per il turismo nel nostro paese, con un raffronto che tiene conto dei dati registrati nel 2019, prima dell’inizio della pandemia.
Ma numeri negativi si registrano anche in riferimento ai viaggi degli italiani all’estero, considerando anche un dato recentissimo e che pesa particolarmente nell’analisi di questi flussi, ossia quello legato agli spostamenti per le vacanze dei nostri connazionali tra Natale e Capodanno: in oltre 5 milioni hanno preferito cancellarle, mentre 5,3 milioni le hanno modificate riducendo i giorni di vacanza o scegliendo una destinazione più vicina (probabilmente Italia), e in 7 milioni hanno lasciato invece tutto in sospeso, nell’incognita che da un mese a questa parte ha fatto precipitare la situazione contagi.
I risultati sopra esposti sono il frutto di un’analisi Confcommercio, fornita al termine dell’indagine realizzata in collaborazione con Swg con dati provenienti da Istat e Bankitalia, e che ha fotografato una situazione molto complessa per il turismo nel nostro paese.
Nell’ambito di un’analisi nazionale più generale sul turismo, dalle difficoltà non è certo esentata la Capitale e di riflesso i flussi turistici sul litorale romano. Una prima idea, che preannuncia quelli che saranno i dati di chiusura dell’anno in corso e le previsioni per il 2022, con particolare riferimento alle prenotazioni alberghiere, ce l’ha fornita Stefano Pietrolucci, albergatore di Roma Mare Assohotel e Presidente VisitOstia:
“La cosa che è emersa subito in questo periodo in un confronto con gli operatori, è la grande frenata di prenotazioni per l’anno prossimo – ha spiegato Pietrolucci -. In genere, così come avviene in autunno anche con discreto anticipo, ci sono già molte prenotazioni per il periodo di aprile-maggio, e in particolare dal turismo di provenienza dal centro-nord Europa. In questa chiusura d’anno per quel tipo di prenotazioni siamo ancora a zero. Meno a rischio il Capodanno anche se ci sono state molte cancellazioni, per gli alberghi che possono provvedere ad organizzare il Cenone – ha proseguito -, ma è chiaro che il problema delle cancellazioni è legato anche ad altri eventi romani che sono stati annullati. Il turismo veramente indeciso la cui assenza pesa molto sui nostri numeri abituali, è poi quello dagli Stati Uniti che ha avuto un approccio veramente cauto per le feste di Natale me anche per il prossimo anno, nel dubbio di come evolveranno i contagi – ha concluso Stefano Pietrolucci”.
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