Associazione sovversiva, arrestato il leader di Unione Forze Identitarie

L'indottrinamento avveniva mediante l'esaltazione delle azioni terroristiche, definite come "Jihad bianca", commesse dai "lupi solitari"

associazione sovversiva

Nelle prime ore di questa mattina è stato tratto in arresto il fondatore e leader di Unione Forze Identitarie. “Associazione Sovversiva” è il capo d’imputazione sulla base del quale il Gip del Tribunale di Roma ha anche disposto per altri quattro componenti dell’organizzazione, con ruoli di spicco, la sottoposizione all’obbligo di dimora (3 persone) ed all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria (una persona).

L’indottrinamento avveniva mediante l’esaltazione delle azioni terroristiche, definite come “Jihad bianca”, commesse dai “lupi solitari”: Anders Behring BREIIVIK, Luca TRAINI, Brenton TARRANT, Stephan BALLIET, John EARNEST.

Luca Traini è noto alle cronache italiane per essere stato condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione per il raid razzista del 3 febbraio 2018 a Macerata, quando ferì a colpi di pistola sei extracomunitari.

Associazione sovversiva, i dettagli dell’operazione

I provvedimenti sono stati emessi a conclusione di una complessa indagine, condotta dalla Digos della Questura di Roma e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, su una struttura “paramilitare suprematista, operativa su tutto il territorio nazionale e vicina al gruppo estremista e suprematista bianco FEUERKRIEG DIVISION, ramo della più nota “ATOMWAFFEN DIVISIN”, inserito dal governo britannico nella lista dei gruppi terroristici e riconosciuto come un (AWD).

L’attività investigativa ha evidenziato una struttura sovversiva di “ultima generazione”, operativa sul web attraverso una intensa opera di propaganda nazionalsocialista e razzista, e nel mondo reale con basi logistiche secondo un modello definito di “stay behind”, ovvero segreto-paramilitare, in grado di operare nei casi di necessità.

Le indagini hanno messo in evidenza come l’opera di proselitismo fosse proiettata alla radicalizzazione del pensiero estremista di ragazzi, spesso minori con situazioni di disagio, secondo processi tipici di contesti eversivi fondamentalisti.

Preoccupanti sono state anche le istruzioni che UFI forniva ai suoi giovani sodali sul confezionamento di esplosivi o sulla fabbricazione artigianale di armi, anche con l’uso di sostanze chimiche facilmente reperibili sul mercato.

Nei confronti di altri 4 associati, residenti su tutto il territorio nazionale, la Procura ha disposto perquisizioni, che sono in corso.

Ricordiamo che la posizione dei soggetti raggiunti dall’ordine di custodia cautelare è quella di indagati e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.

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