L'amministrazione nettunese ha chiesto spiegazioni riguardo all'accaduto alla ditta che ha in appalto le operazioni di estumulazione all'interno del cimitero
Il comune di Nettuno sta indagando in queste ore riguardo al ritrovamento di una bara bianca con all’interno il corpo di un bambino tumulato oltre 30 anni fa, che è stata trovata questa mattina aperta ed abbandonata all’interno del cimitero comunale, con tutti attorno alcuni attrezzi da lavoro.
Intervistato da noi al riguardo, il responsabile dell’ufficio cimiteriale nettunese, Benedetto Sajeva, ci tiene però a precisare che non si tratta di nessun reato o atto di vandalismo, ma molto probabilmente di un semplice quanto spiacevole caso di disservizio da parte dell’impresa che doveva correttamente smaltire nell’apposito contenitore all’interno del deposito competente la bara: “Non è stato necessario far intervenire le forze dell’ordine perché questo è un semplice caso di bara smaltita in modo non corretto e lasciata abbandonata nel cimitero come purtroppo a volte può capitare. Ci siamo già attivati per quanto riguarda la richiesta di informazioni e spiegazioni richieste alla ditta che ha in appalto il servizio di stoccaggio e smaltimento della bara in questione”.
Spesso, specifica il dirigente “Ci sono decine di casi come questo, anche se non dovrebbero accadere perché, giova ricordarlo, le bare rappresentano a tutti gli effetti dei rifiuti speciali e, una volta passati i 30 anni, le opere di estumulazione ed estrazione dei resti dei corpi devono rispettare delle procedure ben precise e vanno subito smaltite in contenitori via via più piccoli e non lasciati alla mercè e alla vista dei visitatori del cimitero”.
“Stiamo indagando sull’accaduto – conclude Sajeva– ma mi sento di poter dire che, una volta ottenute le spiegazioni, questo caso potrà essere come ripeto derubricato a semplice quanto inopportuno disservizio da parte dell’impresa che si occupa di queste operazioni e faremo in modo che non si ripeta più”.
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